domenica 1 settembre 2013

Lunghe oziose ore

A guardare la lista dei libri ne ho avute parecchie di lunghe ore da passare in qualche modo, beh magari passare a leggere non è la cosa più divertente da fare ma ognuno di noi fa quello che può, io per prima. In queste giornate caotiche (la tragedia siriana, il caos egizio, il tragicomico teatrino del nostro paese) sembra quasi un lusso avere perplessità sulla propria vita, sul punto in cui ci si trova e su dove si vorrebbe arrivare. Per capire come andrà a finire è per certi versi troppo presto e per altri troppo tardi, nel senso che se non lo si è già capito bisogna essere ciechi oppure si preferisce illudersi. Questo però non è un blog di confessioni o auto-analisi, io non scrivo messaggi in bottiglia per degli ipotetici interlocutori e più che altro tenerlo aggiornato mi serve per avere qualcosa da fare e per dare un senso al numero di pagine che sfoglio ogni mese. Quindi passiamo ai libri...

Libri letti
  • Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, Robert M. Pirsig
  • Mr Vertigo, Paul Auster
  • I terribili segreti di Maxwell Sim, Jonathan Coe
  • Il fondamentalista riluttante, Mohsin Hamid
  • La mia vita di uomo, Philip Roth
  • Precious, Sapphire
  • Un polpo alla gola, Zerocalcare
  • Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio, Efraim Medina Reyes
  • Lo potevo fare anch'io, Francesco Bonami
Libri presi in prestito
  • Mr Vertigo, Paul Auster
  • Il fondamentalista riluttante, Mohsin Hamid
  • I terribili segreti di Maxwell Sim, Jonathan Coe
  • La mia vita di uomo, Philip Roth
  • Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio, Efraim Medina Reyes
Libri scaricati
  • --
Libri comprati
  • Precious, Sapphire
  • Una cosa divertente che non farà mai più, David Foster Wallace (per regalarlo)
  • Un polpo alla gola, Zerocalcare
Libri ricevuti
  • --
Libri in lettura
  • Che cos'è la vita, Erwin Schrödinger
Ho iniziato il mese con un grande classico: Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig. Uno di quei libri fondamentali che vi dovreste rammaricare di non aver letto e non ve ne dovreste mai dimenticare se lo avete fatto. Pubblicato nel 1974 è, come annota Pirsig stesso nella post-fazione scritta 10 anni dopo, un libro portatore di cultura: un libro cioè capace di far vedere dove eravamo e dove stavamo andando, un libro che oltrepassa i propri limiti e anche il proprio autore.
Scritto perché era l'unica cosa che Pirsig poteva fare è - allo stesso tempo - un diario di viaggio, un manuale di consigli su come manutenere la motocicletta, una testimonianza sugli effetti irrimediabili dell'elettroshock, un racconto sul rapporto padre-figlio e un trattato di filosofia. Quali sono le strade migliori da percorrere quando non si ha fretta di arrivare? Come affrontare un guasto alla motocicletta senza sprofondare nella frustazione? Come fare a rimettere insieme la propria personalità e la propria vita dopo una terapia a base di elettroshock, fatta con lo scopo dichiarato di distruggere la tua personalità e farne emergere un'altra, più consona all'idea di sanità mentale corrente? Come far capire ad un figlio che non lo si è dimenticato e che andrà tutto bene, anche se non mancheranno né dolore né delusione? Come far nascere una nuova visione del mondo, una nuova prospettiva filosofica, che superi la filosofia occidentale improntata sul dualismo (mente/corpo - ragione/sentimento eccetera) per una nuova sintesi che impari si dalla filosofia orientale ma non che non si limiti a scimmiottarla... dentro questo libro meravigliosamente profondo e ramificato trovate tutto questo e forse qualcosa di più, qualcosa che avevate dentro e stava aspettando di essere tirato fuori. Rileggendolo mi sono chiesta se è ancora attuale? Se è ancora un libro portatore di cultura come lo è stato 40 anni fa, poi 30 anni fa, poi 20 anni fa... la mia personale conclusione è che lo è ancora, certo in maniera diversa, il mondo è cambiato (se non tutto, certo quello a cui si rivolge il suo autore e cioè il nostro rapporto con la tecnologia) ed è cambiato anche per alcune delle cose che questo libro dice: ha fatto da catalizzatore, ha aiutato molti a focalizzare la propria attenzione su certi determinati aspetti, ha aiutato molti a capire come cambiare ma soprattutto li ha aiutati a capire che stavano cambiando. Il difficile delle rivoluzioni e riuscire ad accorgersi che sono iniziate più che a farle, questo è un libro che ci ha avvertito e preparato.

In biblioteca ho preso Mr Vertigo di Paul Auster: narra le avventure un po' rocambolesche, un po' picaresche, di un ragazzino che impara a volare grazie ad uno straordinario Maestro. Smetterà presto di volare ma comunque saprà sempre per tutta la vita di averlo fatto, di esserne stato capace. Senza troppe elucabrazioni mistiche o filosofiche, Auster costruisce un divertente racconto in prima persona, sullo stile di Marc Twain, ambientato negli USA ai tempi della grande depressione. Divertente.

Sempre in biblioteca ho preso I terribili segreti di Maxwell Sim di Jonathan Coe. Un autore che conosco relativamente poco e che finora non mi ha mai deluso e, a leggere questo romanzo/confessione in cui un uomo "mediocre" (ma con che diritto possiamo definirlo così?) confessa le sue debolezze, mi sono davvero divertita. Certo a tratti è un po' malinconico e triste ma è anche divertente, la lettura scorre che è un piacere. Torna il tema dell'omosessualità e anche altri: l'ecologia, l'economia, la famiglia... tutti temi già esplorati in altri suoi romanzi ma Coe riesce sempre a dirci qualcosa di nuovo o di inaspettato. Bello il capitolo finale (che non vi anticipo) ma ora mi è venuta voglia di vedere che faccia ha Coe, meno male che abbiamo Google.

Il terzo prestito della biblioteca è Il fondamentalista riluttante di Mohsin Hamid, da cui hanno recentamente tratto un film che però io non ho ancora visto. Più un racconto lungo che un romanzo, scritto in forma di monologo e dal finale aperto, rende bene la distanza siderale tra Occidente (ma nella fattispecie soprattutto tra gli USA) e l'Oriente (o meglio i paesi di religione mussulmana) specie dopo l'11 settembre. Data che ha fatto risvegliare gli Stati Uniti dalle loro illusioni (tutti ci amano, noi siamo buoni e giusti) ma che purtroppo non li ha resi più umili e comprensivi verso il resto del mondo... anzi da un certo punto di vista ha peggiorato drasticamente le cose. Certo niente giustifica il fondamentalismo, ma questo è un racconto che aiuta ad inquadrarlo e a comprenderlo, per combatterlo meglio.

Ultimo libro tirato fuori dai scaffali della bilioteca è stato La mia vita di uomo di Philip Roth: un trattato sulla nevrosi più che un romanzo... e anche un romanzo nel romanzo. E' la storia di uno scrittore alle prese con un matrimonio catastrofico, quello che ne viene fuori è a metà tra la descrizione di un caso clinico e un esempio di processo creativo. Torna come sempre il tema dell'identità ebraica negli USA che è praticamente il filo conduttore di tutto l'opera di Roth, ma anche molto altro: i matrimoni infelici, il bisogno di avere dei partner, la stratificazione delle identità... è anche un romanzo feroce e caustico, non è certo una storia che mi tocca intimamente ma certo è intrigante, è una scrittura egocentrica e autoreferenziale che conferma il talento di Roth.

In libreria mi è capitato tra le mani Precious di Sapphire. Precious, cioè Preziosa, è una meravigliosa bambina nera maltrattata, schiacchiata, umiliata che da adolescente trova dentro di sé la forza per approppriarsi della propria vita e soprattutto del proprio futuro. Precious racconta di sé nel suo diario, senza filtri né ipocrisia... un piccolo e bellissimo libro.

Mi è piaciuto un sacco Un polpo alla gola di Zerocalcare: il seguito di quello che viene prima, cioè La profezia dell'armadillo, ma non proprio un seguito, più una divagazione... e bello come l'altro.

Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio di Efraim Medina Reyes è un altro prestito ma digitale, letto sul mio meraviglioso e-reader. E' un thriller labirinto, in bilico tra romanzo d'amore e trattato comico. Teo ha il lupus, una bellissima fidanzata, due fratelli e l'ambizione di diventare comico: si ritrova per caso in un bar e da un incontro casuale sembra nascere un intrigo inspiegabile... ma in realtà l'intrigo era nato molto prima e quando Teo lo capisce finisce tutto. E' un "triste tropico" questa Città Immobile in cui Reyes muove i suoi personaggi e il finale, aperto, lascia in bocca un sapore agrodolce, sta a noi scegliere la direzione in cui vorremmo che andasse il mondo.

Ho trovato divertente nel suo acidume, istruttivo e interessante Lo potevo fare anch'io di Francesco Bonami. Un breve saggio che prova a dare uno sguardo d'insieme sull'arte contemporanea: come riconoscere quella di qualità, il significato e l'impatto sul resto dell'arte (passata e futura) e su quello che siamo ora. Parecchi i nomi citati, qualcuno lo conoscevo altri no, a tratti un po' troppo carico nella sua ironia dissacratoria ma a conti fatti un pregevole libretto.

Libri letti: 9
Pagine sfogliate: 2.452
Stelle assegnate: 38 (media 4,22)