giovedì 2 gennaio 2014

E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte...

Beh addormentarsi magari no, ma starsene al calduccio sotto le coperte di questi tempi è sempre piacevole. Non sto a qua a dilungarmi sul natale, l'anno vecchio, l'anno nuovo, le feste, i regali, gli addobbi, eccetera eccetera eccetera ma passo subito ai libri letti a dicembre, così sbrigo subito le formalità e dedico il fine settimana alla classifica dei libri del 2013... non vedete l'ora vero?

Libri letti
  • Perché leggere i classici, Italo Calvino
  • Il buio oltre la siepe, Harper Lee
  • Venivamo tutte per mare, Julie Otsuka
  • I Buddenbrook, Thomas Mann
  • Grimus, Salman Rushdie
Libri presi in prestito
  • Grimus, Salman Rushdie
  • Le vendicatrici, M. Carlotto - M. Videtta
  • Chiara luce del giorno, Anita Desari
Libri scaricati
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Libri comprati
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Libri regalati
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Libri in lettura
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Il primo libro letto a dicembre è stato Perché leggere i classici di Italo Calvino. Il Calvino saggista è altrettanto interessante del Calvino narratore. A partire dal primo saggio in cui vengono elencate un po' di regole...  tra le prime regole troviamo la libertà di leggere quello che si vuole e di decidere da sé quando un libro è un classico, il corollario di queste due leggi è la libertà di rileggere un libro che, a mio parere, è LA regola fondamentale, bisogna rileggere non tanto con i classici ma i libri che si sono amati, che in effetti possono essere considerati dei classici in base a una delle regole precedenti... insomma in questa raccolta la penna di Calvino ravviva e riattualizza libri e opere, talmente famosi ormai, che tutti ne conoscono la trama almeno a grandi linee. Il guaio dei classici (guaio per loro beninteso) è che spesso i lettori dimenticano di non averli letti per intero e li lasciano lì, in uno scaffale (di libreria o di biblioteca), convinti che abbiano già detto tutto mentre invece hanno ancora molto da dire e da offrire. Qualcuno dei classici di cui Calvino scrive li ho letti pure io, altri mi mancano e un po' di voglia di leggerli mi è venuta, il che mi sembra la migliore recensione possibile a questo libro.

Per la sfida a tema (attesa) ho letto Il buio oltre la siepe di Harper Lee, che avevo nella mia wishlist da un bel pezzo. E' davvero un magnifico libro, riesce a raccontare l'emarginazione in maniera profonda e toccante: quella dovuta al colore della pelle, quella della povertà e quella della solitudine. Avevo visto il film naturalmente e ci ho ritrovato la stessa atmosfera, ci sono naturalmente delle differenze ma va bene così. Lo sguardo di Scout è pulito, racconta quello che vede (in parte lo comprende ma in parte no) in maniera diretta. E' incredibile che Harper Lee sia riuscita a rendere la freschezza delle osservazioni che solo una bambina o un bambino può fare. Ve lo consiglio. tutto sommato ci sono molte attese in questo libro... Scout aspetta di crescere per poter capire le cose incomprensibili che accadono intorno a lei, aspetta il processo naturalmente e la terribile sentenza, aspetta di poter conoscere Boo il misterioso vicino, aspetta l'estate per poter rivedere Dill, aspetta che la scuola inizi e anche che finisca. Ma non è certo un'attesa immobile, Scout cresce nel frattempo e capisce e intuisce sempre più cose. E' generosa anche se impaziente e brusca ed ha un padre magnifico. Mi è piaciuto parecchio e il film gli è immensamente fedele anche se i fatti che Scout racconta nel libro, nel film sono condensati in una sola estate.

Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka è un racconto corale e struggente di esilio, solitudine, emarginazione e ingiustizia. All'inizio del secolo scorso centinaia di donne giapponesi si sposarono per procura ad un loro connazionale emigrato in USA; le loro voci sparse in lettere, testimonianze, saggi e racconti sono state raccolte da Otsuka che le trasforma qui in una testimonianza potente di quello che successe loro. Dal viaggio per arrivare negli Stati Uniti, all'incontro spesso deludente con il marito, dal lavoro terribilmente faticoso, al razzismo e all'emarginazione, dai figli e i problemi della prima generazione di nippo-americani fino ad arrivare ad una pagina tragica e poco conosciuta della storia: la deportazione in campi di lavoro di migliaia di emigrati giapponesi, considerati potenziali spie e nemici da parte di quella che si considerava la democrazia più autentica e giusta del mondo.

E' stata poi la volta di un classico cioè I Buddenbrook di Thomas Mann. Quattro generazioni, anche se sono la seconda e la terza quelle più raccontate, una famiglia di commercianti solidamente radicati nella buona società tedesca, ricchi di orgoglio e senso del dovere, ma che inesorabilmente va verso la decadenza: lutti, piccole e grandi sfortune, opportunità mancate... Tranne la vitalissima Tony gli altri componenti della famiglia non sembrano del tutto a loro agio nelle parte che la nascita gli fa ricoprire e l'ultimo erede in particolare non ha niente a che fare con le tradizioni di famiglia. Mann racconta l'essenziale, gli episodi più importanti, ma sono più che sufficienti per tracciare la storia di questa famiglia.

Ho chiuso il mese con Grimus di Salman Rushdie. L'opera prima di Salman Rushdie non è affatto male, pubblicata dopo il successo di I figli della mezzanotte è un fantasy che ha come tema l'immortalità più che dignitoso. Un po' lento all'inizio ma poi ingrana, si legge e diverte. La mia edizione poi ha una bellissima copertina, un particolare di Cosmic Christ di Alex Grey.

Libri letti: 5
Pagine sfogliate: 1.786
Stelle assegnate: 21 (media 4,2)