mercoledì 21 dicembre 2016

Stoner

Titolo: Stoner
Autore: John Williams
Editore: Fazi
Anno: 2012 (edizione originale 1965)
Traduzione: Stefano Tummolini
Curiosità: uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1965, è stato poi ristampato una seconda volta nel 2003, diventando in breve un fenomeno letterario con oltre 50.000 copie vendute
Stelle: 5 su 5
Pagine: 332
In due parole: una vita


William Stoner ci viene presentato fin dalle prime pagine come un personaggio minore, misconosciuto, addirittura mediocre... non fatevi ingannare. Sì è vero si è allontanato dai suoi genitori, ha avuto una carriera accademica a dir poco inesistente, è rimasto prigioniero di un matrimonio fallito, non ha saputo impedire alla figlia di spezzarsi, ha lasciato andare via la donna che amava e da cui era amato... ma è un uomo, è vero, ha vissuto ed ha testimoniato se stesso nel mondo. Non è un eroe certo e se da un personaggio di un romanzo vi aspettate slanci eroici, fulgide visioni del mondo e la capacità di riscrivere il proprio destino questo libro non fa per voi. Ma se pensate che la letteratura debba, tra le altre cose, saper raccontare una vita normale, con i suoi piccoli eroismi e le sue infinite banalità, con tutti gli errori, le vigliaccherie, la pigrizia, facendola vedere per quello che è questa vita, un flusso ininterrotto da cui veniamo trascinati e in cui se siamo fortunati riusciamo ad avere solo pochi istanti di assoluta consapevolezza... beh allora dovete leggere questo romanzo. La storia di Stoner è una parabola che non vuole insegnare nulla, non vuole testimoniare nulla, vuole essere semplicemente quello che è, il percorso di un normalissimo essere umano che a stento è riuscito a lasciare dietro di sé una flebile traccia. Bisogna tenere gli occhi aperti e il cuore in ascolto per sentire certe cose.