Titolo: La ragazza con la leica
Autrice: Helena Janeczek
Editore: Guanda
Anno: 2017
Curiosità: selezionato nella dozzina del Premio Strega 2018
Stelle: 4 su 5
Pagine: 332
In due parole: la storia triste e favolosa di Gerda Taro, donna vitale e coraggiosa fotografa
Gerda Taro era una fotografa tedesca, militante comunista, esiliata a Parigi e reporter in prima linea durante la guerra di Spagna dove appunto morì il 26 luglio 1937. Iniziò la sua carriera con Robert Capa (vero nome Endre Ernő Friedmann), altro leggendario fotografo di cui fu la compagna ed è proprio a lei che si deve il nome d'arte con cui diventerà famoso.
Helena Janeczek ricostruisce la storia di Gerda in maniera obliqua, attraverso il ricordo di Willy Chardack, Ruth Cerf e Georg Kuritzkes che la conobbero molto prima che diventasse fotografa di guerra e compagna di Capa. Se il ricordo di Gerda di Chardack e Kuritzkes emerge dopo ventitrè anni (una domenica di settembre del 1960) quello di Ruth è di un solo anno dopo la sua morte, nel 1937. I tre ricordi tracciano la figura di una donna libera, intelligente e talentuosa, di una bellezza sorniona e ironica; a partire dalla Germania da cui tutti e quattro dovranno fuggire, fino a Parigi bella ma poco ospitale e a Napoli misera ma ospitale in cui condurranno le loro esistenze di esuli (ed esuli lo saranno per tutta la vita, chi negli USA, chi in Svizzera, chi in Italia). Sarà proprio a Parigi che Gerda scoprirà il proprio talento per la fotografia e avrà l'incontro con Capa, suo pari, suo compagno e suo collega di reportage. Prima e dopo questi tre ricordi Janeczek ci parla di fotografie, di coppie, di coincidenze, di immaginazione e di suggestioni... Janeczeck - figlia di ebrei polacchi, nata a Monaco di Baviera, da trent'anni in Italia - scrive un romanzo estremamente documentato ma mai pedante e ci fa conoscere una straordinaria ragazza del secolo scorso.