giovedì 3 gennaio 2019

Gente in cammino

Titolo: Gente in cammino
Autrice: Malika Mokkedem
Editore: Giunti
Anno: 1994 (edizione originale 1990)
Traduzione: Claudia Maria Tresso
Stelle: 3 su 5
Pagine: 319
In due parole: una famiglia nomade costretta a fermarsi, l'Algeria e la lotta per l'indipendenza, una ragazza che difende con le unghie e i denti la sua libertà


E' la storia di una famiglia di origine nomade che si stabilisce nel sud dell'Algeria poco dopo o poco prima la fine della guerra che assiste, in maniera attiva, alle lotte per l'indipendenza e il passaggio dalla democrazia al colpo di stato, guardando al nascere di una islamizzazione inesorabile della società, fermandosi però molto prima della lunga guerra civile. E' sopratttutto la storia di una di loro, Leyla, che attraverso lo studio e la scolarizzazione arriva alla completa indipendenza, attraversando periodi duri, sopportando l'ostracismo di una parte della famiglia e i forti pregiudizi dei suoi concittadini. Leyla lotta contro l'islamizzazione forzata che riduce sempre più gli spazi di libertà ad opera dei fondamentalisti islamici, trasformando man mano quello che era un paese arabo aperto e accogliente (malgrado la colonizzazione francese) in un paese chiuso e razzista. Lotta contro le tradizioni che la vorrebero trasformata fin da giovanissima in una moglie e in una madre, impegnata a far nascere e ad allevare figli sperando di averne più maschi che femmine, lotta contro le superstizioni, le maldicenze, contro un destino che sembra già deciso e a cui lei si ribella fieramente. Aiutata in questo dalla nonna (una vera nomade tuareg) e dallo zio e poi da tutta la famiglia che ne apprezza il coraggio e l'intelligenza.

Storia fortemente auobiografica, fa ben capire il clima della Algeria di quegli anni (e forse di altri paesi nordafricani e in parte ancora di adesso) e le difficoltà che le donne devono affrontare in una società fortemente maschilista e repressiva.