giovedì 7 settembre 2017

Le Benevole

Titolo: Le Benevole
Autore: Jonathan Littel
Editore: Einaudi
Anno: 2007 (edizione originale 2006)
Traduzione: Margherita Botto
Curiosità: le Benevole (Eumenidi) è il nome con cui venivano chiamate le Erinni - le tre furie personificazione della vendetta - dagli antichi greci per placarle
Stelle: 4 su 5
Pagine: 943
In due parole: memorie di un ufficiale delle SS dall'invasione della Polonia, fino alla caduta di Berlino passando per Stalingrado e i campi di concentramento

Lessi questo libro nel 2007 e mi colpì tantissimo, la rilettura mi riconferma quelle prime impressioni e il giudizio complessivo. E' diviso in 7 parti - come le suite dei compositori che il protagonista del romanzo ama di più Johann Sebastian Bach e Jean-Philippe Rameau - e narra in prima persona la storia di un ufficiale delle SS Maximilian Aue detto Max. Convinto nazionalsocialista Aue è il perfetto esempio dell'ufficiale in carriera che esegue gli ordini - per dovere e anche per convinzione - anche quando li trova disgustosi e sconvolgenti, senza trarne mai troppo piacere. E' un soldato ma soprattutto un burocrate, un passacarte che fa lavoro di ufficio e che si ritrova sul fronte quasi per caso. Il paragone con la banalità del male personificato da Eichmann e così designato da Hannah Arendt non è affatto casuale. Oltre alla storia del Terzo Reich  - l'invasione della Polonia e dei paesi dell'est, l'assedio di Stalingrado, la gestione dei campi di concentramento, la caduta di Berlino - Max ci racconta anche la sua storia che, analogamente a quella della Germania di quegli anni, segue una parabola discendente fino all'inevitabile catastrofe. Non riepilogo la sua storia per evitare spoiler ma certo la contraddizione tra la normalità di superficie di Aue e gli abissi morali e mentali in cui man mano sprofonda sempre di più è sconvolgente e il paragone con la Germania è appunto inevitabile e naturale. Aue si salva alla fine, riesce a fuggire da Berlino, si rifa una vita nascondendo ovviamente a tutti il suo passato, ma sta ancora forse aspettando quelle Benevole che a Berlino avevano finalmente ritrovato le sue tracce.