sabato 15 dicembre 2018

La notte del professor Andersen

Titolo: La notte del professor Andersen
Autore: Dag Solstad
Editore: Iperborea
Anno: 2015 (edizione originale 1996)
Traduzione: Maria Valeria D'Avino
Stelle: 4 su 5
Pagine: 166
In due parole: un uomo vede un delitto dalla sua finestra, non lo denuncia, segue un dilemma che non ha nulla di morale


A 55 anni il professor Andersen sta passando una tranquilla e solitaria vigilia di Natale nel suo bell'appartamento ad Oslo, mentre riflette e contempla le finestre del palazzo di fronte assiste - non visto - all'uccisione di una donna. Il primo impulso è quello di chiamare la polizia ma ben presto desiste, rinuncia, pensa che in fondo non può fare ormai molto per la vittima e sente una strana remora nel denunciare l'omicida. Solstad ci racconta quindi il rimurginio interiore di questo uomo - divorziato, di mezza età, facoltoso, una solida carriera di docente universitario, felicemente compreso nel suo ruolo sociale, affatto solitario - che si interroga sul perché non ha fatto quello che chiunque avrebbe fatto (o comunque dovuto fare), chiamare appunto la polizia. Prospettandosi volta in volta svariati motivi, intevallati da riflessioni sul valore della letteratura (la materia che insegna), arriva man mano al nocciolo della questione, non denuncia per una sorta di nichilistico desiderio di potenza, con "uno schiocchio di dita" il professor Andersen salva l'assassino, che la passi pure liscia lui ha parecchie cose su cui riflettere.