sabato 8 febbraio 2020

Gli anni, i mesi, i giorni

Titolo: Gli anni, i mesi, i giorni
Autore: Yan Lianke
Editore: Nottetempo
Anno: 2019 (edizione originale 2001)
Traduzione: Lucia Regola
Stelle: 5 su 5
Pagine: 272
In due parole: due storie di sopravvivenza e di resilienza, scritte magnificatamente


Due racconti brevi. Il primo - Gli anni, i mesi, i giorni che da il titolo alla raccolta - racconta di un uomo anziano che, invece di allontanarsi dal proprio villaggio come il resto degli abitanti per una terribile carestia, decide di restare per accudire l'unica piantina di granturco spuntata nel suo campo. Con lui un cane cieco a cui confida i suoi pensieri e i suoi intenti. Yan Lianke narra una lotta epica, l'uomo di cui non conosciamo il nome, usa tutto il suo ingegno e le sue conoscenze per far sopravvivere quell'unica piantina, sacrificandole letteralmente la vita, in una condizione di solitudine assoluta. Il secondo - Canto celeste dei Monti Balou - è la storia di una donna con quattro figli disabili, li ha dovuti crescere da sola dopo il suicidio del marito, ora che sono grandi ha sistemato le due figlie più grandi ma ci sono ancora la figlia e il figlio minori. Per trovare uno sposo per la figlia è disposta a sacrificare molto e anche tutto, cosa che farà quando scoprirà il modo per curarli. In entrambi i racconti la speranza non abbandona mai i due protagonisti, anche se è non è tanto la speranza in un mondo migliore, in una vita più lieve, ma nel fatto che da una pianta di granturco si possono ottenere i semi per piantarne ancora altre, che una cura miracolosa sia sempre possibile. A metà tra racconto realistico e fiaba mitica, la fiducia nel futuro, in un prosieguo del mondo anche dopo la loro morte, sorregge entrambi i protagonisti nella loro ostinazione e determinazione. Meravigliosa poi la prosa, un linguaggio capace di evocare la forza della natura e la complessità dei sentimneit, con un lirismo suggestivo racconta una Cina che probabilmente ora sta scomparendo ma che - proprio perché espressione di un vissuto vero - è capace di parlarci e di affascinarci.