Titolo: Prima i bambini
Autrice: Toni Morrison
Editore: Frassinelli
Anno: 2015 (edizione originale 2015)
Traduzione: Silvia Fornasiero
Curiosità: Toni Morrison ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1993
Stelle: 4 su 5
Pagine: 217
In due parole: il dolore dell'infanzia ci accompagna per sempre
Bride è nata con la pelle talmente nera da provocare un rifiuto nei suoi genitori (neri sì ma dalla pelle molto più chiara), il padre l'ha abbandonata, la madre l'ha allevata ma tenendola lontana, senza darle affetto. Da adulta trova un riscatto nel successo sul lavoro e nella bellezza che usa per imporsi al mondo e soggiogarlo. Ha un uomo che nasconde un passato doloroso e un rimorso profondo da cui pensa di potersi riscattare. Quando tutto sembra andare bene il suo mondo crolla, il perdono non è possibile, il suo uomo l'abbandona, il tentativo di ritrovarlo la allontana sempre di più dal suo lavoro e da quella che pensava fosse la sua identità. Anche se in maniera forse un po' confusa quello che Morrison fa è raccontare delle infanzie in cui il dolore, le bugie, l'abbandono, la fuga continuano ad imporsi a quei bambini e bambine cresciuti. Infanzie che non sono riusciti del tutto a perdonarsi e che li costringono da adulti a farci di nuovo i conti, per superarle e crescere. Quel "prima i bambini" del titolo ci dice che le nostre infanzie ci rendono gli adulti che siamo diventati e se vogliamo crescere prima dobbiamo sapere cosa siamo stati.