Autrice: Claudia Durastanti
Editore: La nave di Teseo
Anno: 2024
Stelle: 4 su 5
Pagine: 311
In due parole: storia di tre donne (e di altre ancora) in una Lucania del passato e del futuro
Diviso in tre parti, nella prima ambientata nei primi anni dell'unità d'Italia troviamo Amalia Spada che nella sua casa accoglie figlie sperdute e ribelli sfiniti, è la Madre a cui tutte e tutti in qualche modo guardano e che guarda ai cambiamenti della sua terra con una sorta di rassegnazione: la povertà, il brigantaggio, l'arrivo della fabbrica, l'andare via delle figlie adottive verso Napoli e il loro ritorno esplosivo. Nella seconda Ada una giovane donna racconta la sua vita: da un lavoro in una casa editrice al viaggio che fece in Lucania per un documentario antropologico fino alla sua carriera di spia. L'ultima parte è ambientata in una Lucania del futuro, dove uno spazioporto trasporta chi lo vuole sulla Luna, una donna che conosciamo solo come A si traferisce sulla Luna, è una specie di archivista e nella sua storia ci sono gli echi di quelle precedenti e un futuro in cui la cosa più importante sembra essere la capacità di tornare indietro e di scrivere la parola fine. E' un libro multiforme e più che storie sono affabulazioni, ma non sono incoerenti anzi, si ha sempre l'impressione che sia tutto collegato e la scrittura di Durastanti ha ritmo e fascino.