Libri letti
- Chi ti credi di essere, Alice Munro
- L'amico ritrovato, Fred Hulman
- Diego e Frida, Jean-Marie G. Le Clézio
- Un covo di vipere, Andrea Camilleri
- Chiamalo sonno sonno, Henry Roth
- Invisibile, Paul Auster
- Sotto la pelle, Doris Lessing
- Agnes Grey, Anne Brontë
- Vuoto d'amore, Alda Merini
- Chiamalo sonno sonno, Henry Roth
- Sotto la pelle, Doris Lessing
- Invisibile, Paul Auster
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- Vuoto d'amore, Alda Merini
- Agnes Grey, Anne Brontë
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- Vuoto d'amore, Alda Merini
Il secondo libro letto a settembre è stato L'amico ritrovato di Fred Hulman. Un'amicizia intensa e profonda viene spezzata dal nazismo. Il ragazzo di religione ebraica andrà negli Stati Uniti, il suo amico "ariano" diventerà un nazista convinto. Una ferita profonda che verrà guarita solo dopo anni.
Ad agosto sono andata a vedere la mostra di Frida Kahlo qui a Roma, all'uscita ho preso questo Diego e Frida di Jean-Marie G. Le Clézio. Più che la storia di un amore o comunque non solo quello, è la storia di una affinità fortissima fra due personalità incredibili. Diego Rivera pittore geniale, comunista, vorace e insaziabile e Frida Kahlo pittrice geniale, comunista, sofferente e visionaria. Si incontrano e si trovano, si completano e si contemplano. Sono due personaggi da romanzo davvero e non mi stupisce che Le Clézio abbia voluto misurasi con la loro storia. La biografia non è un genere facile, si rischia di essere troppo pedanti o troppo superficiali, ma questa è scritta magnificamente.
Non leggo Camilleri in maniera sistematica, quando mi capita lo prendo, questo Un covo di vipere è una delle tante indagini di Montalbano, gustoso come sempre.
Questo mese su Facebook girava un giochino che chiedeva di elencare i 10 libri preferiti. Tra i miei amici e contatti più di uno ha citato Chiamalo sonno di Henry Roth. Quando il titolo di un libro mi capita spesso sotto gli occhi, lo prendo come un segno e quindi me lo procuro, così ho fatto anche per questo. David ha poco meno di due anni quando arriva a New York con la madre per raggiungere il padre emigrato da tempo. Ha una madre amorevole e comprensiva, un padre severo e irascibile, il suo mondo si divide tra l'inglese e l'yiddish, tra paure inspiegabili e avvenimenti incomprensibili a cui cerca di dare senso e coerenza. E' un bambino sensibile, che crescendo scopre cose dei genitori e degli adulti che lo lasciano perplesso e a cui cerca di dare senso. Il suo soliloquio è continuo anche se frammentario, il romanzo rende bene l'angoscia che a volte alberga nei bambini. E' povero, ha paura ma ha anche bisogni e angosce spirituali. Cerca risposte e forse le trova. Il racconto si chiude quando ha otto anni, è un bambino ancora ma ha raggiunto la consapevolezza dell'incomprensibile complessità della vita. Romanzo complesso non tanto per la trama ma per la sovrapposizioni di lingue e registri narrativi, descrive magnificamente l'ambiente della New York emigrante dei primi anni del '900, a volte è faticoso ma molto bello.
Uno scrittore che amo ma che leggo in maniera poco sistematica è Paul Auster, a differenza di altri non ho tutto, non ho ancora letto tutto e di solito me lo procuro in biblioteca. Ma so di rendermi un cattivo servizio come mi ha ben dimostrato l'ultimo che ho preso Invisibile. Un unico incontro, un incontro casuale che poteva anche non realizzarsi cambia completamente la vita di un giovane aspirante poeta. Il suo è un destino che non si compierà mai, un incontro che per le sue conseguenze e per le sue qualità ha la ineluttabilità di una tragedia greca, un romanzo magistrale a cui nessun riassunto può davvero rendere giustizia. La trama è disarmante nella sua semplicità ma Auster la trasforma in un virtuosismo letterario, riesce poi a raccontare temi delicatissimi con una grazia commovente. Meraviglioso.
Sotto la pelle di Doris Lessing è la sua autobiografia. Mi ha colpito la lucidità con cui Doris Lessing racconta la prima parte della sua vita, fino a quando a 30 anni parte dalla Rodhesia per andare in Inghilterra. Non è particolarmente indulgente con sé stessa, ma neanche si denigra troppo. Mi ha ricordato l'autobiografia (o dovrei scrivere le visto che sono 4 volumi) di Simone De Beauvoir: capaci entrambi di raccontare con equilibrio quelle loro stesse così giovani e incapaci per certi versi. Forse le manca della De Beauvoir la consapevolezza del suo ruolo, della propria statura di intellettuale, Doris Lessing è più ironica o più sarcastica.
Ho chiuso il mese con Agnes Grey di Anne Brontë: la meno scandalosa delle tre sorelle, per trama, morale e ferocia. Ma non ignora l'ironia e in qualche passaggio è veramente gustosa e divertente, mi piace poi l'assoluta mancanza d'indulgenza verso la nobiltà e l'alta borghesia inglese.
Libri letti: 8
Pagine sfogliate: 2.161
Stelle assegnate: 33 (media 4,125)