lunedì 4 novembre 2019

La macchina del vento

Titolo: La macchina del vento
Autore: Wu Ming 1
Editore: Einaudi
Anno: 2019
Stelle: 4 su 5
Pagine: 337
In due parole: il confino di Ventotene diventa un luogo magico, sui bordi del tempo e della storia 

Quando Giacomo arriva al confino di Ventotene Erminio intuisce subito che non è un confinato qualunque. Studente in fisica con Enrico Fermi, amico di Majorana e costruttore di una macchina del tempo il primo. Studente di lettere a Bologna, con una tesi incompiuta su come nei miti il Mediterraneo è uno spazio aperto e sempre incompiuto il secondo. Uno del gruppo di Giustizia e Libertà e l'altro del Partito Socialista. Con l'arrivo di Giacomo Ventotene entra in un tempo mitico, magico, luogo ai margini della storia ma anche al centro della stessa. A Ventotene si anticipa il tempo, la caduta del fascismo, la nascita della repubblica; si ritessono i fili della storia e dei destini personali. E poi ci sono Sandro Pertini, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann, Camilla Cederna e tanti altri ancora. Nella finzione letteraria Erminio racconta ad uno studente - che vuole fare una tesi su di lui - il confino di Ventotene, dall'arrivo di Giacomo fino alla caduta del regime e all'armistizio e poi certo la guerra partigiana... Neanche lui sa bene se quello che racconta è successo veramente o se ha solo mischiato il linguaggio del giorno con quello della notte. Certo è bello sentirlo raccontare e bella la chiusura finale:

Noi siamo come Pirra e Deucalione. Trascorremmo anni su un'arca nel Tirreno, mentre un diluvio sommergeva il vecchio mondo. Quando fu il momento di scendere, venne ad accoglierci Atena, dea delle guerre per giusta causa. Le chiedemmo nuovi compagni e compagne, per riprendere la lotta. Lei ci fece gettare in aria una pietra dopo l'altra e le colpì col suo scudo.
Dopo il diluvio, la Resistenza.
Ogni pietra un partigiano.