Titolo: Il treno dei bambini
Autrice:
Viola Ardone
Editore:
Einaudi
Anno: 2019
Stelle:
4 su 5
Pagine:
233
In due parole: il dolore inesprimibile di chi si ritrova con il cuore diviso a metà, impossibile da riaggiustare
A Napoli nel 1946 il dopoguerra è particolarmente duro: migliaia di persone soffrono la fame, specialmente bambini, le cui famiglie non riescono a garantirne il sostentamento. Il Partito Comunista per aiutarle organizza un viaggio nel nord Italia, i bambini e le bambine del sud, raggiungeranno in treno il nord e lì saranno accolti e ospitati per alcuni mesi da famiglie del luogo. Le paure e i timori dei ragazzini sono enormi, l'impatto sarà dirompente e cambierà le loro vite (chi più chi meno). Alcuni resteranno con le famiglie affidatarie, altri torneranno a casa ma non dimenticheranno mai quei legami e li manterranno negli anni successivi. Una pagina sconosciuta e dimenticata della nostra storia che Viola Ardone riporta alla luce in maniera mirabile. Ci racconta la storia di uno di loro, Amerigo, che affronta il viaggio con grande timore, sofferente all'idea di dover lasciare sua madre e quei vicoli in cui ha sempre vissuto e più o meno prosperato. Amerigo si troverà spezzato in due, ancora bambino, dovrà scegliere tra Napoli e la vita che ha già conosciuto e che ora considera troppo chiusa e limitante, e Modena dove ha intravisto un destino diverso e nuovo anche se impegnativo. E' solo un ragazzino ma si assume la responsabilità del proprio destino, non ne uscirà indenne e solo anni dopo, tornando a Napoli, riuscirà a ricucire i pezzi del suo cuore e della sua storia.