Titolo: La casa del sonno
Autore: Jonathan Coe
Editore: Feltrinelli
Anno: 1998 (edizione originale 1997)
Traduzione: Domenico Scarpa
Stelle: 5 su 5
Pagine: 283
In due parole: dormire molto, dormire poco, sogni e sonni, un triangolo amoroso che si scioglie dopo anni
I capitoli pari sono ambientati nel 1983-84: in uno studentato universitarto si incontrano Sarah, che confonde la realtà con i sogni (a causa di una narcolessia non ancora diagnosticata) e che ha appena chiuso una relazione tossica con Gregory, e Robert studente appena arrivato. Robert si innamora di Sarah che però nel frattempo si innamora di Veronica, insomma il più classico dei triangoli. I capitoli dispari sono ambientati nel 1996: lo studentato è diventato una clinica specializzata nella cura dei disturbi del sonno, è diretta da Gregory l'ex di Sarah, ci lavora Cleo psicologa specializzata nella narcolessia e ci va per un soggiorno Terry (amico ai tempi dell'università di Sarah, Robert e Veronica) che è diventato praticamente insonne (dopo una giovinezza passata a inseguire i propri sogni).Questa la trama, a grandi linee, visto che il romanzo ha un disvelamento finale che sarebbe un peccato spoilerare. Coe come sempre riesce a raccontare sentimenti e relazioni da un punto di vista inusuale, dentro questo libro non trovate solo il sonno e i sogni, ma anche la disforia di genere, gli esperimenti clinici in vivo, lo smantellamento della sanità e della scuola pubblica. Ci sono pagine ironiche e anche feroci (il corso d'aggiornamento dei dirigenti medici), altre invece sono delicate e struggenti (il castello di sabbia costruito durante una giornata al mare). E' un libro sulla percezione di sé, sulla costruzione della propria identità, sul passaggio dalla leggerezza della giovinezza alle responsabilità dell'età adulta ed anche un libro sulle ossessioni, che sono poi un tema ricorrente in Coe. Lo avevo già letto anni fa, rileggerlo ora ha rinnovato il piacere della prima volta.