Autrice: Marilù Oliva
Editore: Solferino
Anno: 2021
Stelle: 3,5 su 5
Pagine: 349
In due parole: storie di donne, di memoria, di trauma e di perdono
Bianca ha un papà molto amato e una madre che le sembra una matrigna, vive a Bologna e la accompagniamo dall'infanzia fino ai vent'anni e poco più tra dolori, gioie, rancori, amicizie e amori persi e ritrovati, incertezze e dubbi, attraversiamo insieme a lei la sua storia personale e quella collettiva, la storia del nostro paese.
Liliane invece è una giovanissima ragazza bretone, sposata per procura, che si ritrova catapultata prima a Parigi e poi a Buchenwald, nel bordello del campo. Qui vive l'indicibile e il lager la segnerà per sempre.
Mairlù Oliva ce le racconta, alternando la loro voce nei capitoli di questo libro ambizioso e coinvolgente. Man mano capiamo il legame che unisce queste due donne, così lontane ma anche così vicine. Raccontandole ci viene mostrato come il dolore non è mai privo di conseguenze, che i traumi si riflettono sulle generazioni future e che è difficile riuscire ad affrontarli e a superarli. In questo libro succede per fortuna.