Autore: Kader Abdolah
Editore: Iperborea
Anno: 2022 (edizione originale 2019)
Traduttrice: Elisabetta Svaluto Moreolo
Curiosità: l'autore è un esule iraniano, vive in Olanda e scrive i suoi romanzi direttamente in nederlandese
Stelle: 4 su 5
Pagine: 286
In due parole: due anziani signori alle prese con una antica mummia egizia, tra ricordi confusi e smemoratezze irrimediabili
Zayed Hawass (alias Herman Raven) è un famoso egittologo olandese che ha dimenticato quasi tutto del suo passato, tranne il suo amico Abdolkarim e la mummia che conserva in cantina. Abdolkarim è un egiziano che vive ormai da anni in Olanda e che vorrebbe tornarsene a casa, ma prima deve aiutare il suo amico a riportare anche la mummia in Egitto. Questa in breve la trama di un romanzo dolce-amaro con tratti picareschi, piuttosto divertente nonostante qualche malinconia sparsa qua e là. E' un romanzo sul senso dell'amicizia, sulla memoria che va e viene e su cosa significa tornare a casa. A differenza degli altri suoi libri, non troviamo qui riferimenti all'Iran e/o alla rivoluzione degli Ayatollah, ma troviamo il senso dell'esilio e l'anelito verso la propria casa, l'aspirazione di un ritorno di - ad esempio - "Scrittura cuneiforme". Anche se per l'autore, come dice in una intervista sul sito di Iperborea, casa non è tanto un luogo, quanto la lingua in cui si pensa, si parla, si scrive...