sabato 7 gennaio 2023

La morte, la fanciulla e l'orco rosso

Titolo: La morte, la fanciulla e l'orco rosso
Autrici e autori: Nicoletta Bourbaki
Editore: Alegre
Anno: 2022
Curiosità: Nicoletta Bourbaki è un gruppo di lavoro di cui fanno parte attivistə e studiosə di varie discipline che si occupa del revisionismo storiografico in rete, è nato nel 2012, tra i suoi lavori segnaliamo la guida "Questo chi lo dice e perché"
Stelle: 5 su 5
Pagine: 294
In due parole: a partire dal caso Ghersi una inchiesta sulla manipolazione della storia in chiave antipartigiana

Assistiamo ormai da tempo al tentativo di denigrare la lotta contro il nazifascismo e di riabilitare in qualche modo Mussolini e i suoi accoliti. Lo si fa sempre più spesso attraverso una narrazione del ventennio fascista che sottolinea i suoi presunti meriti e interpreta l'alleanza con Hitler come una sorta di peccato veniale del Duce. L'altro fronte di questa narrazione è il racconto della Resistenza come un susseguirsi di crimini e di atrocità, nel tentativo di equiparare i crimini fascisti e nazisti alla lotta armata dei partigiani e delle partigiane. E' una narrazione che viene da lontano e che a intervalli regolari si arricchisce di nuovi esempi e che sempre più spesso trova spazio nei media mainstream. Emblematico in questo senso il caso di Giuseppina Ghersi, adolescente uccisa a Savona nel 1945. Attraverso un lungo lavoro di ricerca negli archivi Nicoletta Bourbaki ne ricostruisce la vicenda e le circostanze che portarono alla sua uccisione. Allo stesso tempo illustra bene come le vicende di Giuseppina Ghersi siano state utilizzate per costruire una narrazione antipartigiana, omettendo le inchieste e i processi che seguirono, inventando dettagli pruriginosi e ignorando molti particolari che la riguardavano, con l'intento di creare una martire, una vittima innocente della crudeltà degli antifascisti. L'altro esempio di leggenda antipartigiana contenuta nel libro è il presunto eccidio di Monte Manfrei, eccidio su cui non si trova il benché minimo riscontro o prova, ma per chi diffonde queste falsità poco importa presentare delle prove, perché questo racconto è "funzionale a un'ideologia basata sulla rivalutazione del fascismo e sulla denigrazione della Resistenza." Come sottolinea il gruppo di lavoro "La Resistenza non è un monolite inscalfibile bensì un evento umano duranto venti mesi ma preparato nel vent'anni precedenti e che continua, se non ne facciamo una semplice data in cui postare una fotografia commovente." In quanto evento umano è complesso e contraddittorio, affrontare questa complessità e queste contraddizioni non sminuiscono affatto la Resistenza ma la rafforzano. Cito ancora dal libro: "Non si tratta solamente di liberare il passato dalla morsa della memoria per inquadrarlo correttamente nella storia [...] Quello che ci troviamo ad affrontare è un conflitto con ricadute reali e materiali sulle condizioni di vita, dato che il calendario civile informa il modo di essere della società e lo indirizza. un conflitto che comporta un corpo a corpo con le contraddizioni del nostro tempo, la cui posta in gioco è la possibilità di una società, a venire, più giusta. Il 25 aprile è un impegno quotidiano."