Titolo: Open
Autore: Andre Agassi
Editore: Einaudi
Anno: 2011 (edizione originale 2009)
Traduttrice: Giuliana Lupi
Stelle: 4 su 4
Pagine: 414
In due parole: oneri e onori del tennis professionistico
Un caso editoriale di enorme successo che non avevo letto a suo tempo e che ho recuperato per il Circolo di lettura a cui partecipo. Nato a Las Vegas la sua infanzia è stata segnata dall'ambizione del padre che costringeva lui, il fratello e la sorella ad allenamenti di tennis estenuanti e dalla passività (se non indifferenza) della madre. Diventa campione non solo per il suo talento ma anche perché non poteva fare altro, Agassi non ha ricevuto praticamente nessuna istruzione scolastica degna di questo nome, ha sempre e solo giocato a tennis, schiacciato dal padre ma supportato dalla sorella e dal fratello maggiore in particolare. Si crea nel tempo una famiglia parallela composta anche dallo staff che lo assiste nella sua carriera, attraversa varie fasi (emotive e sportive) con risultati alterni e non spende mai una parola di rimprovero verso i genitori. Il matrimonio con Steffi Graf lo aiuta a trovare un equilibrio tale da consentirgli di dedicarsi al prossimo con una fondazione per la promozione dello studio. Un'autobiografia che è anche romanzo di formazione, la storia di un uomo che ha lottato per trovare un equilibrio, il lavoro di J. R. Moehringer (il biografo che ha aiutato Agassi a mettere per iscritto il suo flusso di coscienza) è stato davvero notevole, ma ancora più notevole è Andre Agassi nella sua umanità e nel suo talento.