sabato 3 maggio 2014

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene...

Ma quale dolce dormire in questo aprile mi sono dovuta dare un sacco da fare, tra lavoro, trasloco ufficio, appelli, lista Tsipras ho avuto un sacco di riunioni e impegni vari, speriamo ne sia valsa la pena...

Per la verità ho parecchi pensieri, per la maggior parte però non riguardano i libri e sono piuttosto personali, quindi sarà il caso di passare oltre.

Libri letti
  • Arcipelago Gulag, Aleksandr Isaevič Solženicyn
  • Il palazzo delle pulci, Elif Shafak
  • L'incantantrice di Firenze, Salman Rushdie
  • Non si muore tutte le mattine, Vinicio Capossela
Libri presi in prestito
  • L'incantatrice di Firenze, Salman Rushdie
  • Non si muore tutte le mattine, Vinicio Capossela
  • Arcipelago Gulag, Aleksandr Isaevič Solženicyn
  • Felicità, Katherin Mansfield
  • L'arte della gioia, Goliarda Sapienza
  • Il taccuino di Bento, John Berger
Libri scaricati
  • --
Libri comprati
  • Chi ti credi di essere, Alice Munro
  • Expo 58, Jonathan Coe
  • Un covo di vipere, Andrea Camilleri
  • La moglie, Jhumpa Lahiri
Libri regalati
  • --
Libri in lettura
  • Arcipelago Gulag, Aleksandr Isaevič Solženicyn
Arcipelago Gulag di Aleksandr Isaevič Solženicyn [sfida premi nobel] è in due volumi, uno l'ho finito ma non lo recensisco, sto leggendo l'altro ora e quindi rimando tutto al post di maggio.

Il libro migliore tra quelli letti questo mese è Il palazzo delle pulci di Elif Shafak [sfida solo donna]. Un palazzo di Istanbul assediato dalla spazzatura e invaso dagli insetti; i suoi inquilini, ognuno con una storia sua propria e la sua dose di caso e di fortuna. Invenzione dentro invenzione, il romanzo è ricco di sapori, di colori e di odori. Meravigliosa narratrice Elif Shafak, attenti però questa non è una cartolina, né una guida, né una raccolta etnografica, è più una sorta di Le mille e una notte, le storie degli abitanti di Palazzo Bonbon si intrecciano tra di loro ma senza arrivare a conclusioni di sorta.

Anche L'incantantrice di Firenze di Salman Rushdie mi è piaciuto. Un uomo, un affascinante imbroglione viaggia da Firenze all'India per raccontare una storia del passato alla corte del grande Akbar. La narrazione confonde e sovrappone storia, fatti, leggende. Il risultato è un affresco affascinante pieno di sorprese e di magia e la considerazione che in fondo nessun popolo ha la saggezza, e che forse il problema degli essere umani non è che siano così diversi ma che siano così uguali.

Decisamente deludente Non si muore tutte le mattine di Vinicio Capossela [sfida a tema: canto]: anche meno, mi è venuto da dire, leggendo tutto questo raccontare. Lo sa anche Capossela che infatti ne parla come di un libro da prendere a peso, a pezzi, a pagine ma comunque non funziona mai del tutto. E' troppo raffozzanato, confuso, incero, qualche bel passaggio certo ma non basta. Ci sono tutte le sue ossessioni: i Balcani, Istanbul, il rebetiko, emarginati di varia umanità. Quello che a me è restato però è un senso di incompiutezza e un vago senso di noia, peccato.

Mi sono risollevata grazie a Il taccuino di Bento di John Berger: una riflessione sul disegnare, sullo scrivere e sul filosofare. Bello.

Libri letti: 5
Pagine sfogliate: 1.933
Stelle assegnate: 19 (media 3,8)