Titolo: Olive Kitteridge
Autrice: Elizabeth Strout
Editore: Fazi
Anno: 2009 (edizione originale 2008)
Traduzione: Silvia Castoldi
Curiosità: dal libro è stata tratta nel 2014 una miniserie televisiva, con Frances McDormand nella parte di Olive
Stelle: 4 su 5
Pagine: 383
In due parole: sorta di Spoon River in prosa con una donna amara capace però di slanci inaspettati
Non è un romanzo vero e proprio ma dei racconti che hanno come filo conduttore il personaggio di Olive Kitteridge: protagonista in alcuni, comprimaria in altri, semplice comparsa o ricordo lontano in altri ancora. Olive è una donna amara, un'ottima insegnante (anche se gli alunni hanno paura della sua severità e intransigenza), sposata con un uomo cordiale e generoso, ha con l'unico figlio un rapporto difficile ed è capace di slanci e di sentimenti puri. E' cinica? Sì forse, non si piace probabilmente e non le piace il mondo. Il piccolo paese in cui vive, un piccolo centro in Maine sull'Oceano, è però un posto bellissimo (a proposito perché alcune delle storie più belle nella narrativa statunitense sono sempre ambientate lì?) anche se i drammi che alcuni dei suoi abitanti vivono sono degli abissi insondabili di orrore e sofferenza. Anche Olive ha i suoi dolori, altri ne ha causati (al figlio, al marito) ma non è una donna intenzionalmente cattiva, è brusca certo, scarsamente sensibile forse, frustrata, insomma è una figura complessa, sfaccettata ma nei racconti ogni giudizio di valore è sospeso. Strout in questo senso è bravissima a raccontarci i personaggi (non solo Olive, io ho amato molto anche la pianista) senza mai darcene una interpretazione negativa o positiva. Si limita a raccontarceli, a descriverli in quel particolare momento della loro vita in cui li ha fermati per noi. Ad un certo punto c'è una autocitazione, fa riferimento ai personaggi di Resta con me (che è precedente a Olive Kitteridge ed è ambientato negli anni '60) che io ho personalmente apprezzato: mi piacciono gli scrittori capaci di tessere un legame tra le storie che scrivono. Vincitore del premio Pulitzer ve lo consiglio e sono anche molto curiosa di vedere la miniserie che ne hanno tratto.