Titolo: Via Gemito
Autore: Domenico Starnone
Editore: Feltrinelli
Anno: 2000
Stelle: 3 su 5
Pagine: 389
In due parole: una storia di famiglia, un uomo in bilico tra quello è e quello che vorrebbe essere
Starnone ci racconta di suo padre, ferroviere aspirante pittore e del suo rapporto con la madre. Non è un uomo simpatico: è fanfarone, arrogante, vanesio, profondamente frustrato nella sua ambizione di essere grande (e ricco) pittore se la prende violentemente con sua moglie, che picchia, umilia e disprezza. Un uomo capace di creare in casa un clima di violenza sotteranea, basta poco per farlo scattare anche se sa essere gioviale ed espansivo. Non mi è simpatico, forse sarebbe potuto diventare un grande pittore ma quello che emerge da queste pagine è un uomo violento e vanitoso che sfoga sulla moglie la propria pochezza. Lei resta sempre sullo sfondo, non emerge mai chiaramente, l'uomo che ha sposato ha fatto sì che potesse essere raccontata solo raccontando lui. Probabilmente Starnone ha cercato di riconciliarsi in qualche modo con la figura di suo padre, ma certo non ne ha fatto un uomo che mi sarebbe piaciuto conoscere. Di botte a casa sua ce n'erano tante, anche se racconta diffusamente (dilungandoli un po' troppo a forza di intervallarli con incisi e disgressioni) solo di un paio di episodi. ma proprio per questo spaventano ancora di più, come se le botte fossero tanto normali da poter essere confuse tutti insieme e ridotte a niente. Certo la scrittura è notevole, viva e vivace ma quasi fa rabbia vederla usata per raccontare una storia così triste.