domenica 19 gennaio 2020

Fuga di morte

Titolo: Fuga di morte
Autrice: Sheng Keyi
Editore: Fazi
Anno: 2019 (edizione originale 2014)
Traduzione: Eugenia Tizzano
Curiosità: malgrado l'ambientazione in un paese immaginario il romanzo è stato censurato in Cina, è stato quindi pubblicato per la prima volta in inglese
Stelle: 4 su 5
Pagine: 429
In due parole: distopia/utopia sulla Cina di Piazza Tienanmen


In un paese immaginario (in cui è facile riconoscere la Cina) un giovane poeta Yuan Mengliu partecipa marginalmente ad un movimento di protesta (che ricorda moltissimo quello di Piazza Tienanmen), quando questi fallirà schiacciato da una brutale repressione abbandonerà la poesia e diventerà un chirurgo. Anni dopo, durante uno dei tanti viaggi che intraprende con la segreta speranza di ritrovare l'amata Qi Zi, approderà in uno strano paese, apparentemente perfetto... Scritto in uno stile lirico e lievemente sconnesso, ricco di metafore complicate e a volte francamente perplimenti, la prima parte passa alternativamente dal passato doloroso al presente misterioso di Mengliu, la storia non sempre è chiarissima ma capiamo che Mengliu dopo aver rinunciato alla poesia e aver apparentemente aderito ad uno stile di vita borghese e bohèmien, non ha mai dimenticato i suoi anni giovanili e sente di essere un vigliacco e un ipocrita, vive quindi pieno di sensi di colpa per aver abbandonato Qi Zi e i suoi amici al loro destino crudele. Man mano che la Valle dei Cigni (così si chiama il luogo in cui approda in maniera fortuita) perde le sue qualità utopiche per rilevarsi un posto orribile, Mengliu resta fermo nella sua scelta di rinunciare alla poesia e ostinato nella ricerca di una via di uscita e della verità su quel luogo. Nella seconda parte il ritmo si fa più serrato e la trama più coerente. Per Mengliu sono fondamentali le donne che incontra nel suo cammino: Qi Zin, Juhi, Fiorina, Yumi e Sui Tang. E' attraverso il rapporto con loro che raggiunge nuova conoscenza e consapevolezza, pur con una certa misoginia di fondo, fino al sorprendente finale, in cui tutto crolla senza rimedio né soluzione.