Titolo:
Il colibrì
Autore:
Sandro Veronesi
Editore:
La Nave di Teseo
Anno: 2019
Curiosità:
candidato Premio Strega 2020
Stelle:
3,5
Pagine:
366
In due parole: una vita complicata, tra amori falliti e amori rimpianti
Colibrì è il soprannome di Marco Carrera, protagonista del romanzo, così chiamato dalla madre a causa della statura sotto la media durante l'infanzia e l'adolescenza. Soprannome che però diventa in un certo senso il suo destino esistenziale, il movimento continuo come strategia per rimanere fermo e non perdersi. Veronesi ce ne racconta la storia (e la famiglia) con salti di tempo e di spazio, attraverso il passato, il presente e il futuro. I personaggi che ruotano attorno a Marco sono tanti: i suoi genitori completamente diversi tra di loro, il fratello sempre più lontano, la sorella perduta, il grande amore mai completamente vissuto e sempre rimpianto, la moglie amata ma forse poco compresa, la figlia cresciuta con amore e costanza, la straordinaria nipote, lo psicologo con cui stringe una curiosa amicizia... E' una trama complicata quella costruita da Veronesi, in alcuni tratti ridondante, con degli omaggi belli e tutti dichiarati nella postfazione, un romanzo mondo quasi bulimico, con alcuni capitoli molto belli (l'ultimo mi ha commosso) ma che a volte eccede nel voler raccontare tutto, nello scongiurare l'horror vacui che potrebbe emergere da qualche dettaglio o particolare lasciato aperto e in sospeso.