Autrice: Marta Barone
Editore: Bompiani
Anno: 2020
Curiosità: candidato Premio Strega 2020
Stelle: 5 su 5
Pagine: 296
In due parole: la storia sconosciuta di chi ha fatto noi quando ancora noi non eravamo
Dopo la morte del padre, con cui ha avuto un rapporto difficile e conflittuale , Marta Barone si ritrova tra le mani la memoria difensiva della fase finale del processo che il padre Leonardo ha dovuto affrontare. L'accusa era di partecipazione a banda armata, dopo tre gradi di giudizio venne assolto. E' una cosa di cui Marta è a conoscenza ma che finora ha sempre fatto parte del folclore familiare: i nonni per sposarsi sono scappati di casa, lo zio non si è mai sposato ma ha vissuto tutta la vita con un suo amico... aneddoti familiari mai approfonditi veramente ma che danno colore in un certo senso. Quando però finalmente la legge si apre un mondo, Marta si rende conto che di quel padre così strano e particolare non sa nulla o quasi, che è un uomo che ha vissuto molte vite e che ha sofferto e fatto soffrire, un uomo complicato che ha vissuto una parabola esistenziale stupefacente. Decide di ricostruirne la storia e inizia così un difficile e doloroso viaggio, non solo nella giovinezza e nelle delusioni del padre, ma nelle ferite e nelle disilussioni di una intera generazione: quella del '68 che ha vissuto un periodo di grandissime speranze e che si è scontrata con la più feroce delle delusioni. Ne emerge il ritratto commovente di un uomo e di un'epoca, contraddittoria e crudele, ma anche ottimista e appunto rivoluzionaria. E' anche soprattutto un racconto su quanto poco riusciamo ad immaginare di come erano - prima di noi - le persone che ci hanno messo al mondo. E poi è un omaggio bello e commosso di una figlia al padre.