Autore: Andrea Tarabbia
Editore: Bollati Boringhieri
Anno: 2022
Curiosità: candidato Premio Strega 2023
Stelle: 3 su 5
Pagine: 243
In due parole: interessante tentativo di riscrittura di "L'odore del sangue" di Goffredo Parise
Andrea Tarabbia parte da L'odore del sangue di Goffredo Parise - scritto nel 1979 uscì postumo nel 1997 nonostante lo scrittore in vita fosse satato contrario - e scrive un romanzo cupo ma curiosamente superficiale. Il narratore è lo stesso Latronico che, in cura da uno psicoanalista, ne conosce la moglie Silvia, viene a conoscenza della relazione che la stessa ha con un giovane leader di un gruppo di estrema destra e ne viene coinvolto. E' un romanzo cupo appunto ma in qualche modo superficiale nel narrare il rapporto di fascinazione tra Silvia e Marcello, le dinamiche e le motivazioni del gruppo neofascista, anche il modo in cui la storia si sviluppa è meccanico, il gioco del narratore onnisciente che si fa parte attiva del racconto è interessante, ma almeno per me la storia non è mai veramente decollata, peccato.