Titolo: Sei problemi per don Isidro Perodi
Autori: Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares
Editore: Adelphi
Anno: 1995 (edizione originale 1942)
Traduzione: Lucia Lorenzini
Curiosità: fu pubblicato sotto lo pseudonimo di Honorio Bustos Domecq, dal nome di un sindaco di Buenos Aires e dal cognome dei rispettivi bisnonni
Stelle: 3 su 5
Pagine: 192
In due parole: un investigatore riceve i propri clienti e risolve enigmi dalla cella di una prigione
Don Isidro Perodi è in prigione, sconta una condanna ingiusta per un omicidio che non ha commesso. I lunghi anni di prigionia non ne hanno scalfito l'acume né la capacità di ragionamento, così quello che da uomo libero era un barbiere da detenuto si scopre detective. Nella sua cella sfilano così personaggi improbabili che gli raccontano i propri guai per riceverne consigli e soluzioni.
Con questo dichiarato omaggio alla tradizione anglosassone del giallo, Borges e Casares mettono in scena i tic e le assurdità di una certa società argentina, anzi per meglio dire portegna, la maggior parte degli enigmi sono tali soprattutto per la stupidità di chi li riporta, ma alcuni sono sottilmente inquietanti (per me soprattutto "Le previsioni di San Giacomo"). Notevole la figura di don Isidro: obeso, rassegnato alla stupidità dei suo interlocutori che prende in giro, bevitore di mate, grande risolutore di intrighi e incomprensioni.