Autore: Deborah Gambetta
Editore: Ponte alle Grazie
Anno: 2024
Curiosità: nella dozzina del Premio Strega 2025
Stelle: 4 su 5
Pagine: 620
In due parole: la storia di Kurt Gödel diventa occasione per ripensare alla propria
A metà tra biografia e memoir Gambetta prende le mosse dalla storia di Gödel per raccontare la sua e viceversa. Nato nel 1908 in quello che allora era l'impero austro-ungarico, nel 1918 diventa cittadino cecoslovacco e poi nel 1929 cittadino austriaco, si trasferì negli USA nel 1940 e lì morì nel 1978 a causa dell'anoressia derivante dai suoi disturbi mentali. Nel mentre con il suo lavoro sulla logica ebbe un impatto enorme sulla matematica e non solo. Ossessionato dalla matematica, indifferente alla politica, sposato ad una donna osteggiata dalla sua famiglia ma che sarà invece la sua salvezza. Il titolo del libro viene dal più noto dei teoremi di Gödel e rende bene la natura di questo romanzo che si avvita su se stesso e che si muove tra dati biografici, dati autobiografici e teoria matematica. Non è una lettura lineare e non è una lettura fluida ma proprio qui sta il suo interesse, nel modo in cui Gambetta intreccia letture, riflessioni, illazioni e spiegazioni matematiche.
