Autrice: Herta Müller
Editore: Sellerio
Anno: 2010 (edizione originale 2009)
Traduzione: Mario Rubino
Curiosità: Herta Müller ha vinto il Nobel per la letteratura nel 2009 perché "con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato il mondo dei diseredati"
Stelle: 4 su 5
Pagine: 64
In due parole: una scrittrice sotto sorveglianza
Nella Romania di Ceaușescu la Securitate controllava, minacciava, coptava chiunque potesse mettere in pericolo (o in dubbio) l'integrità e la potenza del regime. Herta Müller lo può testimoniare: appartenente alla minoranza di lingua tedesca della regione del Banato venne coptata dei servizi segreti con l'intento di farne una informatrice, al suo rifiuto venne sistematicamente perseguitata; da una parte le resero la vita impossibile sottoponendola a vessazioni e sorveglianza continua, dall'altra costruirono una campagna diffamatoria nei suoi confronti in quanto "spia" con l'intento di isolarla ed escluderla. Fin dalla fine della dittatura nel 1989 chiese di poter vedere il proprio fascicolo, ci riuscì solo nel 2004 ottenendo però un documento incompleto e pieno di lacune, in questo agile libretto racconta cosa ha provato leggendo finalmente la documentazione che la riguardava. Colpiscono due cose: la pervasità della dittatura che continua ad influenzare e a pervadere la Romania e la forza della campagna di diffamazione orchestrata contro l'autrice che - come scrive lei stessa - ha dato vita ad un suo doppio autonomo e longevo.