venerdì 13 gennaio 2012

Pagine dicembrine

In ritardo anche con dicembre ma sono giustificata (vedi post precedente). Parliamo subito di cose serie.



Libri letti:
  • La fortuna dei Meijer, Charles Lewinsky
  • L'uomo che guardava passare i treni, Georges Simenon
  • Altà Fedeltà, Nick Hornby
  • Questa storia, Alessandro Baricco
  • L'arte di correre, Haruki Murakami
Libri in lettura:
  • Suite Francese,Irène Némirovsky
  • Tutto questo futuro, Ivano Fossati
Libri comprati:
  • 1Q84, Haruki Murakami
  • Le intermittenze della morte, José Saramago
Libri presi in prestito:
  • L'uomo che guardava passare i treni, Georges Simenon
  • Altà Fedeltà, Nick Hornby
  • Questa storia, Alessandro Baricco
  • L'arte di correre, Haruki Murakami
  • Suite Francese,Irène Némirovsky
Molto bello La fortuna dei Meijer di Charles Lewinsky. E' la storia di una famiglia ebrea in Svizzera, la mole è notevole (più di 800 pagine) ma la lettura è scorrevole nonostante le innumerevoli parole yiddish di cui è disseminato il testo, anzi a dire il vero sono queste parole a dare ritmo alla lettura e il glossario alla fine aiuta a capirle meglio. La storia della famiglia Meijer è raccontata concentrando l'attenzione solo su alcuni anni: 1871, 1893, 1913, 1937 e 1945. Date importanti, l'epoca è travagliata come le vicende di queste 4 generazioni in balia della Storia e dei pregiudizi di cui, neanche la pacifica e neutrale Svizzera, è immune. Bello e intenso, mi sento di consigliarlo anche se ovviamente non è una lettura allegra.

Ho sempre sentito parlare di L'uomo che guardava passare i treni di Georges Simenon, come del suo capolavoro, non posso che concordare con questo giudizio. E' la storia di un uomo che si rende conto che la vita che ha vissuto fino allora non è quella che voleva, ma quella che gli altri si aspettavano da lui. Cerca di farsene una nuova, abbandonando tutto e tutti, ma le cose non vanno come sperava e l'unica strada che gli resta alla fine è quella della follia. Folgorante.

Altà Fedeltà è uno dei romanzi più riusciti di Hornby: è divertente, triste, amaro e anche un po' cinico. Il protagonista Rob è stato lasciato dalla sua compagna e all'improvviso non può più ignorare la sensazione di aver fallito miseramente. La cosa più bella di questo racconto è che mai in nessun momento Hornby dipinge Rob migliore di quello che è...

Piuttosto deludente Questa storia di Alessandro Baricco, l'idea è bella, qualche passaggio veramente felice ma alla fine la sensazione d'inconsistenza, d'incompiutezza e di un certo autocompiacimento da parte dell'autore è piuttosto forte.

L'arte di correre è una riflessione sulla corsa e sulla scrittura, due attività per Murakami strettamente legate. Non proprio un'autobiografia, non proprio un saggio sistematico, non proprio una guida per diventare maratoneti e/o scrittori, ma un po' di tutto questo, qualcosa di meno e qualcosa di più. Sarà che amo moltissimo Murakami ma a me è piaciuto.

Ho finito, ma ve ne parlerò nel prossimo post, Suite francese e 1Q84, meravigliosi anche se letteralmente agli antipodi. Le intermittenze della morte l'ho comprato per la pesca di capodanno, lo avevo già, ma anche di questo ve ne parlerò il mese prossimo.