lunedì 6 febbraio 2012

Pagine di neve

Lo so, me la potevo risparmiare ma con tutta la neve che ho ancora sul mio terrazzino non potevo resistere.



Libri letti:
  • Suite francesce, Irène Némirovsky
  • 1Q84, Haruki Murakami
  • A cosa servono gli amori infelici, Gilberto Severini
  • L'inverno del nostro scontento, J. Steinbeck
  • Io, eccetera, Susan Sontag
  • Firmino, Sam Savage
  • Arancia meccanica, Anthony Burgess
  • Tutto questo futuro, Ivano Fossati
  • Valzer con Bashir, Ari Folman e David Polonski
Libri pescati:
  • A cosa servono gli amori infelici, Gilberto Severini
Libri presi in prestito:
  • L'inverno del nostro scontento, J. Steinbeck
  • Io, eccetera, Susan Sontag
  • Firmino, Sam Savage
  • Arancia meccanica, Anthony Burgess
  • Altai, Wu Ming
  • Valzer con Bashir, Ari Folman e David Polonski
  • Otra vez, Ernesto Che Guevara
  • Jezabel, Irène Némirovsky
  • Furore, John Steinbeck
Sarà stato il freddo ma ho letto moltissimo questo mese. Cominciamo dal primo: Suite francesce di Irène Némirovsky. Libro grandioso, un vero capolavoro. Némirovsky era una ebrea russa emigrata in Francia a seguito della rivoluzione di ottobre, deportata prima di poterlo completare è morta ad Auschwitz. Doveva essere nelle sue intenzioni un nuovo Guerra e pace ed aveva già delineato i fatti principali e la trama di massima, purtroppo è riuscita a scriverne solo le prime due parti ma comunque dimostra di essere una scrittrice geniale, colta, intelligente... il romanzo è ambientato nei giorni dell'occupazione tedesca della Francia, con il paese diviso in due, praticamente in presa diretta ed è stata capace di di raccontare fatti così vicini dandogli il respiro della Storia, non cade nel didascalismo dell'attualità, è pienamente consapevole del rischio letterario che corre ma lo corre e vince. Era anche perfettamente consapevole del pericolo della deportazione ma non per questo rinunciò a scrivere... Nonostante sia incompiuto la lettura non ne risente, è davvero un romanzo straordinario e commovente. Di lei avevo già letto David Golder e ho preso Jezabel, ho voglia di conoscerla meglio, ne vale la pena.

1Q84 di Haruki Murakami è come lo immaginavo, un romanzo fiume ambizioso e coinvolgente. Qualche punto debole - specie nelle parti della storia che riguardano Aomame una dei due protagonisti, in certi passaggi è un po' troppo inverosimile e artificioso - ma sostanzialmente mi è piaciuto, la storia è bella e coinvolgente. Probabilmente se avete amato Norvegian wood questa ultima fatica non vi piacerà, ma se il vostro libro preferito è L'uccello che girava le viti del mondo apprezzerete anche questo 1Q84.

A capodanno abbiamo fatto la pesca dei libri, ognuno doveva portare un libro e poi pescarne uno a caso degli altri, io ho portato L'intermittenza della morte di Saramago e ho pescato A cosa servono gli amori infelici di Gilberto Severini. Costretto ad una lunga degenza in ospedale un uomo, avanti con gli anni, decide di non ricevere visite e di dedicare il tempo vuoto alla scrittura di un breve diario e di alcune lettere. Un modo per ripercorrere la propria vita non tanto elencando fatti ed episodi ma sensazioni, sentimenti e sguardi. Molto bello.

Per la sfida a tema ho letto L'inverno del nostro scontento di John Steinbeck, mi ha piacevolmente stupito. E' ambientato nel 1960 e lo ha scritto prima di ricevere il premio Nobel per la letteratura. E' la storia di un uomo che cercando un riscatto economico trova il suo fallimento definitivo. Amaro e senza speranza si legge con vero piacere.

Io, eccetera di Susan Sontag è una raccolta di racconti, Sontag ha una scrittura precisa, senza fronzoli, sintetica ma comunque esauriente.

Estremamente divertente Firmino di Sam Savage, un topo cresciuto letteralmente a libri che impara a leggere e a ragionare come un essere umano, ve lo consiglio.

Arancia meccanica di Anthony Burgess era un pezzo che volevo leggerlo, è un libro geniale ambientato in un futuro mai avverato in cui il libero arbitrio viene inibito per impedire i comportamenti violenti. La genialità di Burgess sta nella creazione di un gergo, uno slang perfettamente riuscito e credibile e nella vittima della "cura Ludovico": un ragazzo che compie delle violenze efferrate con la piena consapevolezza delle proprie azioni. E' una parabola efficace sul pericolo del controllo e del condizionamento, la versione cinematografica di Kubrick è assolutamente all'altezza e geniale nelle variazioni e negli indispensabili aggiustamenti.

Sono riuscita a finire Tutto questo futuro di Ivano Fossati, me lo trascinavo già da un po'. La parte più bella sono le foto, nel grande formato ci guadagnano e qualche aneddoto è divertente. Ha però qualche difetto: frasi che si interrompono a metà di una pagina e per riprenderle ne bisogna sfogliare altre 4 con altri testi ancora; una scelta di "testimoni" un po' opinabile (davvero ci voleva Zucchero?); qualche omissione di troppo (ma Mia Martini?). Questo Fossati ha poco a che vedere con quello di Carte da decifrare e del libro di Andrea Scanzi ma resta comunque la testimonianza; la divisione in fasi con i dischi presentati a gruppi funziona ma il testo che lo accompagna, quando non è riferito direttamente ai dischi ma alla vita in generale, non segue un ordine cronologico e risulta poco incisivo. Belle le schede sugli strumenti e sui dischi preferiti.

Valzer con Bashir di Ari Folman e David Polonski l'ho preso nella cesta delle proposte della biblioteca: 1 CD, 1 DVD e 1 libro tematici. Dentro c'era questo libro, il film d'animazione omonimo e un CD dei Pink Floyd (che non ho capito bene che c'entrasse ma va bene lo stesso). Il libro si è rilevata una bella graphic novel, all'altezza del film da cui è tratta: un viaggio alla ricerca della propria memoria dentro gli orrori della guerra. Non mi capaciterò mai di come una intera nazione (Israele) riesca ad andare avanti nonostante sia in uno stato di guerra permanente, sia un esercito di occupazione crudele e sia assolutamente incapace di trovare una soluzione al "problema palestinese". E' sconcertante poi vedere che la loro produzione artistica e letteraria non ignora tutto questo e assolutamente non lo giustifica. Perché?

Per questo mese è tutto, al prossimo quindi.