domenica 1 dicembre 2013

Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti...

Sarà pure un mese lugubre, con la festa dei morti, l'arrivo dell'inverno, la pioggia, la neve, eccetera eccetera. Ma intanto è il mese in cui sono nata io, il che non è poco, e poi in generale ha in sé qualcosa di allegro: diventa piacevole starsene chiusi dentro casa, si tende a mangiare cose sempre più gustose, arrivano gli agrumi a rallegrare il palato, porta con sé la promessa del natale e del nuovo anno... insomma non è affatto male questo mese. Ora che sapete la mia fondamentale opionione su novembre veniamo ai libri letti.

Libri letti

  • La ferocia del cuore, Anita Nair
  • Le streghe, Roald Dahl
  • Dodici, Zerocalcare
  • Storia di un corpo, Daniel Pennac
  • Ogni maledetto lunedì su due, Zerocalcare
  • Una storia, Gipi
  • Nella desolazione con grazia, Zyranna Zateli
  • Di tutte le ricchezze, Stefano Benni
Libri presi in prestito
  • Nella desolazione con grazia, Zyranna Zateli
  • Di tutte le ricchezze, Stefano Benni
  • Venivamo tutte per mare, Julie Otsuka
  • Il buio oltre la siepe, Harper Lee
  • I Buddenbrook, Thomas Mann
Libri scaricati
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Libri comprati
  • Storia di un corpo, Daniel Pennac
  • Perché leggere i classici, Italo Calvino
  • Ogni maledetto lunedì su due, Zerocalcare
  • Una storia, Gipi
Libri regalati
  • Dodici, Zerocalcare
Libri in lettura
  • Perché leggere i classici, Italo Calvino
Ho cominciato il mese con un libro di Anita Nair: La ferocia del cuore. Di lei ho molto amato Cuccette per signora e mi è piaciuto tanto anche L'arte di dimenticare, questo non è stato da meno anche se all'inizio mi ha stupito trovarmi di fronte ad un giallo. Abbiamo un poliziotto disilluso, un altro poliziotto che ha ancora tutte le sue illusioni, una donna che ritorna dopo tanti anni, un'altra lontana e assente, un figlio ormai grande, la corruzione dell'India ma anche la sua grande bellezza e varietà di religioni e superstizioni... sono questi gli ingredienti che questa brava scrittrice usa per costruire un thriller di qualità, ben scritto e ben congegnato, non vuole stupire ma raccontare. Si legge di un fiato, lo consiglio a tutti.

Per la sfida a tema (nonne) ho letto Le streghe di Roald Dahl. E' stata una lettura utilissima, ora so tutto quello che bisogna sapere per riconoscere le streghe: creature spaventevoli e spaventose, cattivissime e spietate. Mettono tanta paura ma non angosciano, perché possono essere sconfitte con il coraggio e l'astuzia. Proprio quello di cui è provvisto il protagonista di questa storia, che ha in più una fantastica nonna che lo ama e lo protegge. E' incredibile la delicatezza con cui Dahl traccia il ritratto di questo orfano e della unica parente che gli resta, l'ho trovato quasi consolatorio.

E' un fumetto, ma vale lo stesso anzi di più, Dodici di Zerocalcare. Rebibbia è invasa dagli zombi, Zero e i suoi amici (Secco e Cinghiale più una fanciulla appena conosciuta di cui Zero si innamora immediatamente ma da cui altrettanto ovviamente non viene ricambiato) devono trovare il modo di fuggire e rifugiarsi a Tivoli. Walking Dead in salsa romanesca-laziale? Si certo, ma pure qualcosa di più: un tributo alla periferia di una grande città, ai ritmi e alle dinamiche che vive chi sta ai margini e in fondo ai margini ci sta pure bene. Un paio di passaggi sono un po' forzati forse, il finale è un po' frettoloso ma per il resto ci siamo: lo sguardo di Zerocalcare è quello di uno che sa guardare, sa pensare, sa ironizzare e sa commuoversi.

Avevo da parecchio nella wishlist Storia di un corpo di Daniel Pennac. Diario intimo di una intimità (quella più corporea e fisiologica) che raramente si racconta sulle pagine di un diario, a meno che non si sia degli ipocondriaci ma non è questo il caso per fortuna. In fondo noi siamo il nostro corpo, non solo le cose che ci accadono. Con il corpo e nel corpo ci muoviamo nel mondo e nell'amore (soprattutto), di movimento in movimento, di cambiamento in cambiamento fino all'immobilità assoluta della morte. Siamo cellule in movimento e in divenire, perché quindi una vita raccontata dal punto di vista del corpo non dovrebbe avere dignità? Ma Pennac ovviamente non si limita a raccontare il corpo, ci racconta anche quello che c'è intorno ed è un intorno interessante. Non dice tutto ma quello che dice ci piace e ci fa amare questo bambino, adolescente, ragazzo, uomo, anziano e quelli che lui a sua volta ama.

Con Ogni maledetto lunedì su due ho fatto poker di Zerocalcare e devo dire che ne vale proprio la pena. Magari penserete che sono i soliti disegnini e che ci vuole poco a rifarli, magari è pure vero, Zero e Secco li disegna pure mio nipote ma li deve copiare perché saranno pure facili ma ti voglio vedere a te a inventarli... sono belli questi disegnini, curati, colorati bene, coi particolari e pure le vignette sono fatte bene, ben pensate e montate che nei fumetti il montaggio è fondamentale, come nei film. Queste sono le storie del blog ma sono intervallate da tavole inedite e in quell'inedito lì ci sta tutto un mondo, un bel mondo. Zerocalcare ti fa ridere, ti fa pensare e ti fa pure commuovere, perché ha ragione lui: cerchiamo sempre e comunque di restare a galla.

Questo mese ho fatto il pieno di fumetti, il terzo è stato Una storia di Gipi. E' la storia di due disintegrazioni, in un certo senso: uno scrittore di successo e il suo antenato, soldato di trincea durante grande guerra. E' una storia che ti fa ricordare che ci si perde, a volte, in maniera inconsapevole. I disegni poi sono bellissimi, Gipi è mago dell'aquerello. Non so se vi piacciono i fumetti ma se non vi piacciono fate male, vi manca qualcosa, potreste cominciare da qui oppure da LDVM, sempre di Gipi.

Altra lettura è stata Nella desolazione con grazia di Zyranna Zateli. Raccolta di racconti dal forte sapore autobiografico: infanzia e giovinezza raccontate e rammentate con uno sguardo quasi magico o comunque ricco di echi e di altre storie. Bello.

Ho concluso il mese con Di tutte le ricchezze di Stefano Benni. Un uomo anziano, ex professore universitario di letteratura, vive solitario e maliconico in una casa ai margini di un bosco. Sta progressivamente allontanandosi da tutto e tutti, ma il mondo fa irruzione nella sua routine, l'arrivo di una coppia di nuovi vicini lo disorienta, emoziona e gli fa ricordare il suo passato come se fosse un presente. Benni ci evita il facile cliché dell'uomo maturo che ritrova la propria giovinezza grazie ad una donna di 40 anni più giovane (grazie Signor Benni), ma certo vedere qualcuno che ha tutta la vita davanti fa un certo effetto e mette in crisi. E' un romanzo di Benni, quindi il vecchio professore parla con gli animali e il grottesco fa spesso capolino, diverte ma con maliconia: un racconto autunnale lievemente e lietamente ottimista. Il passaggio repentino dalla prima alla terza persona da ritmo al racconto e le poesie del Catena si gustano anche da sole. Insomma un bel libro, ve lo consiglio.

Cosa sto leggendo: Perché leggere i classici, Italo Calvino

Libri letti: 8
Pagine sfogliate: 2.138
Stelle assegnate: 33 (media 4,13)