domenica 24 settembre 2017

Il gioco del mondo

Titolo: Il gioco del mondo
Autore: Julio Cortázar
Editore: Einaudi
Anno: 1966 (edizione originale 1963)
Traduzione: Flaviarosa Nicoletti Rossini , Irene Buonafalce
Stelle: 5 su 5
Pagine: 547
In due parole: storia labirintica di una vita scomoda tra Parigi e Buenos Aires

Un libro che è molto libri insieme ma è soprattutto due libri, è Cortázar stesso a dichiararlo nelle istruzioni alla tavola d'orientamento che apre il libro. Sì, perché Rayuela (il titolo originario) è composto da 155 capitoli divisi in tre parti: Dall'altra parte (Parigi), Da questa parte (Buenos Aires), Da altre parti (un po' di là e un po di qui). Si può leggere in maniera canonica, cominciando dal capitolo 1 e finendo con il capitolo 56; oppure cominciando dal capitolo 73 e via via saltando da un punto all'altro del libro, si arriva al capitolo 131, in mezzo ci sono tutti gli altri tranne il 55. In entrambi i casi leggerete la storia di Horacio Oliveira e della sua vita prima a Parigi - dove vive un po' alla giornata arrangiandosi come capita, amando la Maga e girando per Parigi e per appartamenti di esuli come lui - poi a Buenos Aires dove torna dopo aver deluso la Maga e dove ritrova il suo vecchio amico Traveler con la di lui moglie Talita. Se a Parigi non si sa bene cosa faccia, a Buenos Aires Oliveira prima vende a domicilio tagli di stoffa per abiti, poi va a lavorare al circo con Traveler e Talita e alla fine, quando il proprietario del circo decide di venderlo per acquistare una clinica psichiatrica, in questa appunto. Oliveira è un esule che resta esule anche nel ritorno e il fatto che si ritrovi a lavorare in un posto pieno di pazzi è in fondo assolutamente coerente e consequenziale. Io ho l'ho letto più volte e in vari modi, nel primo modo, nel secondo modo (il più completo e divertente), in altri modi ancora quando mi capitava di prendere male il segno e di non ricordarmi più che capitolo stavo per cominciare o per finire. Ma di modi ce ne sono un'infinita e ognuno da vita ad un romanzo diverso, scegliete voi il vostro.