Titolo: Tremore
Autore: Teju Cole
Editore: Einaudi
Anno: 2024 (edizione originale 2023)
Traduttrice: Gioia Guerzoni
Stelle: 4,5 su 5
Pagine: 208
In due parole: partitura a più voci di vite sospese tra Lagos e Harvard
Alternando la seconda, la terza e anche la prima persona Cole prende le mosse da Tunde, professore nigeriano ad Harvard, sposato con Sadako e che ha perso un caro amico di cui più avanti incontrerà il figlio Lucas. Costruito come una partitura a più voci (nel primo capitolo il narratore racconta di Tunde e Sadako all'amico scomparso ma poi è Tunde a raccontare in prima persona) e alternando i protagonisti (nell'ultima parte è Sadako a raccontare ma poco prima, in un capitolo bellissimo, le voci sono di alcuni uomini e alcune donne di Lagos) e quindi in punti di vista, riesce a rendere bene lo spaesamento di Tunde sospeso tra USA e Nigeria e la distanza tra questi due mondi lontanissimi. Il primo ora prospero e relativamente sicuro malgrado (o forse grazie a...) lo sfruttamento degli schiavi africani e il genocidio dei popoli nativi e il secondo, sempre sull'orlo della crisi e della catastrofe, a causa soprattutto dei danni portati dal colonialismo. Il tutto da un punto di vista però estremamente particolare e personale. Molto bello.