Titolo: Città irreale
Autrice: Cristina Marconi
Editore: Ponte alle Grazie
Anno: 2019
Curiosità: candidato Premio Strega 2019
Stelle: 2 su 5
Pagine: 263
In due parole: storia di migrazione e di amore a Londra
Non mi ha particolarmente colpito anzi mi ha un po' annoiato questo esordio candidato allo Strega. La trama si riassume brevemente: Alina si trasferisce da Roma che le sta stretta a Londra che brama diventi il suo posto nel mondo, incontra Iain inglese al 100%, si innamorano, si lasciano, si ritrovano eccetera eccetera. Il libro è scritto per la maggior parte in prima persona con Alina che racconta di sè e di quello che le succede, con alcune parti in seconda persona quando il narratore ci racconta di Iain e della sua storia con Vicky con cui anni prima ha vissuto per un anno a Reggio Emilia. Tutto intervallato da considerazioni su Londra, gli italiani che vivono a Londra, gli inglesi, eccetera. Sulla carta interessante poi nei fatti niente di che appunto. Personalmente ho trovato insopportabili alcuni accoppiamenti sostantivo aggettivo da classe di scrittura creativa, come "case morbide", "fantasmi cremosi", "montatura geometrica" (detta per un paio di occhiali sic) e"ossa indiamantate" (detto per una signora anziana che indossa gioielli). Anche il fatto di non spiegare mai in cosa consiste il lavoro e la formazione della protagonista l'ho trovato piuttosto scemo, lavora in una agenzia ed è laureata (come tiene a precisare lei stessa), gli altri che incontra però fanno tutti lavori precisi e hanno percorsi formativi ben definiti... insomma una robetta piuttosto scialba.