Titolo:
Uno scià alla corte d'Europa
Autore:
Kader Abdolah
Editore:
Iperborea
Anno: 2018 (edizione originale 2016)
Traduzione: Elisabetta Svaluto Moreolo
Stelle:
4 su 5
Pagine:
506
In due parole: tra passato e presente l'incontro tra oriente e occidente
Seyed Jamal insegna all'Università di Amsterdam, gli capita tra le mani il diario di viaggio di un re persiano che viaggio dall'attuale Iran fino a Parigi passando per la Russia, la Germania, il Belgio e l'Inghilterra. Dopo altre letture, verifiche, e ritrovamenti lo riscrive trasformando i fatti ambientati intorno al 1880 in hekayat, una forma di racconto molto antica, simili per intenderci ai racconti di Le mille e una notte. Conosciamo così questo re persiano, crudele e sanguinario ma anche curioso ed empatico, che non voleva governare ma lo fa lo stesso, della sua corte infinita di principi, principesse e dignitari, delle centinaia di mogli e figli. Lo scià è consapevole di essere il re di un regno insignificante anche se al centro degli interessi geopolitici di Russia e Inghilterra, sa di essere anacronistico e se ne vergogna un po' ma è un re e quindi deve essere regale, incontra svariati personaggi storici, tramite lui conosciamo le ultime famiglie reali d'Europa, la trasformazione dell'industria, i primi cenni di cambiamente epocali e delle guerre future. Jamal racconta lo scià e racconta anche il presente, la crisi dei rifugiati, gli attentati di Parigi, l'Europa che prima accoglie e poi abbandona.
Mescolando abilmente realtà e fantasia, ispirandosi ai diari di viaggio di due re persiani, Abdolah testimonia l'incontro tra culture diverse, nei loro punti di contatto e nelle loro insondabili distanze.