sabato 31 agosto 2019

Il fruscio dell'erba selvaggia

Titolo: Il fruscio dell'erba selvaggia
Autore:Giuseppe Munforte
Editore: Neri Pozza
Anno: 2018
Curiosità: candidato Premio Biblioteche di Roma, sezione saggistica
Stelle: 4 su 5
Pagine: 143
In due parole: un racconto a spirale di vite più o meno solitarie e sprecate


Ambientato nell'hinterland milanese di qualche decennio, in un anno imprecisato ancora privo di cellulari e internet, questo bel romanzo ha una struttura a spirale che - attraverso il cambio di pronome e tempo verbale - esprime tre punti di vista diversi di una stessa storia, raccontata con salti di tempo e di spazio. Ci sono un frate dalla fede fragile e insicura, un ragazzo affamato di vita che diventa ladro di banche e un letterato, aspirante professore, prigioniero di quello che doveva essere un lavoro temporaneo in una fabbrica. Tre vite e tre sensibilità molto diverse che si incontrano e si incrociano in un orfanotrofio, in un ospedale e in una fabbrica. Non è propriamente un noir, se non a livello superficiale, ma appunto la storia di tre uomini molto diversi tra di loro, dei perdenti in qualche misura, che Munforte racconta con uno stile pulito e trattenuto ma allo stesso tempo coinvolgente e commovente.