Autore: Ian McEwan
Editore: Einaudi
Anno: 2023 (edizione originale 2022)
Traduttrice: Susanna Basso
Stelle: 5 su 5
Pagine: 563
In due parole: la vita di Roland Baines da talento musicale a marito abbandonato, da padre single a nonno amorevole
La vita di Roland Baines e delle donne della sua vita: la maestra di pianoforte, la moglie, la suocera, la madre, la sorella, la nipote (in ordine di apparizione). Lo troviamo nelle prime pagine padre single nel 1986, c'è appena stato l'incidente di Chernboyl e sua moglie se ne è andata e lo accompagniamo, avanti e indietro nel tempo, dalla sua infanzia a Tripoli fino alla vecchiaia a Londra, la sua storia attraversa la Storia. Il ragazzino pianista di talento molestato dalla maestra di pianoforte, il giovane giramondo alla ricerca di sempre nuove sensazioni, l'autodidatta che si costruisce una cultura e una professione, il pianista di un albergo elegante, il padre amorevole che cresce un figlio, il marito abbandonato dalla moglie, l'ex marito ammirato del talento dell'ex moglie, l'uomo che accoglie un nuovo amore e una famiglia allargata, il nonno che si meraviglia della gioia che porta la nipote.
Per certi versi mi ha ricordato Stoner di John Williams, la vita normale di un uomo normale, ma senza i suoi rimpianti e la sua malinconia. Roland pur nel rimpianto di quello che avrebbe potuto essere se... ha una vita piena e compiuta, concreta. Ancora una volta Mc Ewan ci porta a riflettere sul senso del tempo e sul valore della scrittura, la figura di Alissa che abbandona figlio e marito per poter scrivere è enigmatica ma formidabile nella sua determinazione a coltivare il proprio talento di scrittrice, proprio quello che non ha fatto Roland con il suo talento di pianista. I dolori arrivano inaspettati ma vengono anche superati, non perché si è dotati di chissà quale forza morale ma perché la vita va avanti, si continua ad amare e si smette di odiare, perché il primo sentimento fa crescere ma il secondo è solo una zavorra di cui liberarsi.