lunedì 11 febbraio 2013

Niente classifiche

Avrei dovuto/voluto fare una bella classifica dei libri letti nel corso del 2012, ma ho poco tempo per scrivere, sono in ritardo con questo post dedicato ai libri di gennaio quindi condenso tutto qui e ora. Rischierò quindi di essere troppo prolissa ma allo stesso tempo poco esaustiva, mi perdonerete lo so!
Per prima cosa i libri più belli letti nel corso del 2012. Sono cinque, un libro per genere/categoria, genere/categoria di mia spontanea elaborazione, non è stato facile sceglierli ma ci sono riuscita.
Per la categoria nuove uscite (libri cioè usciti nel corso del 2012): L'amica geniale di Elena Ferrante
Per la categoria libri italiani recenti (usciti cioè da non più di 2/3 anni): Acciaio di Silvia Avallone
Per la categoria libri stranieri recenti (vedi sopra): Il fiume dell'oppio di Amitav Gosh
Per la categoria saggi (ho due pari merito): Guasto è il mondo di Tony Judt e Insieme ma soli di Sherry Turkle
Per la categoria classici (libri usciti da un bel pezzo ma che inspiegabilmente non avevo ancora letto): L'opera in nero, Marguerite Yourcenar

Per il 2013 ho questi obiettivi: leggere almeno 20.00 pagine, suddivise in 70 libri di cui almeno 12 devono essere ebook. Sono le sfide di Anobii ovviamente. Più in generale vorrei leggere più libri di donne (Doris Lessing, Antonia S. Byatt, Alice Munro tanto per citarne qualcuna) e riempire qualche altra clamorosa lacuna (tipo Dickens e qualche russo di peso). Ma veniamo a questo freddo gennaio.

Libri letti

  • Storia del nuovo cognome, Elena Ferrante
  • C'è ma non si, Ali Smith
  • Lucernario, José Saramago
  • Il leopardo, Joe Nesbø
  • Stella del mattino, Wu Ming 4
  • Ernesto, Umberto Saba
  • Il colpo di grazia, Marguerite Yourcenaur
  • Ora o mai più, Nadine Gordimer
Libri presi in prestito
  • C'è ma non si, Ali Smith
  • Lucernario, José Saramago
  • Il colpo di grazia, Marguerite Yourcenaur
  • Tonio Kröger, Thomas Mann
  • La pioggia prima che cada, Jonathan Coe
  • Ora o mai più, Nadine Gordimer
Libri comprati
  • Stella del mattino, Wu Ming 4
Libri regalati
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Libri in lettura
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Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante è il seguito de L'amica geniale, cioè il libro più bello del 2012 e pure questo si piazza già benissimo per il 2013. L'ho trovato meravigliosamente feroce e spietato: verso i ricordi dell'infanzia, verso il senso del crescere, verso lo sforzo che facciamo tutti (più o meno consapevolmente) di allontarci dalle nostre origini e di affermarci come individui, come persone, per essere veri. Ritroviamo Lila ed Elena - le avevamo lasciate fresca sposa la prima e promettente studentessa la seconda - alle prese ora con le prime preoccupazione dell'età adulta e con la distruzione dei propri sogni. Sia Lila che Elena crescendo si accorgono che quello che era sembrato l'obiettivo supremo, un qualcosa che avrebbe reso possibile il compimento di se stesse come persone, come donne (le scarpe e il matrimonio per una, lo studio per l'altra), è stato solo una fase, da superare se davvero vogliono affermarsi ma per farlo si misurano dolorosamente con i propri limiti e con i limiti di quello che gli sta intorno. Crescere è difficile, specie in un mondo che non ti permette di essere altro da quello che tutti si aspettano, un mondo che ti trova strana, diversa. Entrambe se ne allontanano - in maniera cruenta Lila più morbida Elena, che viene comunque vista con soggezione e rispetto mentre Lila è osteggiata e criticata da tutti - ed entrambe devono ora andare avanti e continuare a costruire la propria vita.

In C'è ma non si di Ali Smith un uomo si rinchiude nella camera degli ospiti di una casa in cui è andato a cena per accompagnare un amico. Non sappiamo perché lo fa, perché decide di uscirne e per quale motivo... ma conosciamo la ragazza conosciuta durante una gita tanti anni prima, l'amico che ha accompagnato alla cena fatidica, la vecchia signora madre di una ragazza con cui andava a scuola e morta a 16 anni, la bambina figli dei vicini di casa della famiglia in cui ha occupato la stanza... flusso di coscienza, conversazioni, ricordi, giochi di parole... bello davvero e brava anche la traduttrice Federica Aceto.

Lucernario di José Saramago ha una storia curiosa: scritto a poco meno di 30 anni era stato inviato ad una casa editrice che non lo pubblicò, lo perse e lo ritrovò più di 50 anni dopo restituendolo a Saramago (ormai noto) che si rifiutò di pubblicarlo.
Non è certamente il Saramago che conosciamo ma il romanzo è bello. Il microcosmo di un condominio lisboeta: invidie, rancori, tragedie, saggezze, ingenuità. Bella la figura del ciabattino, ha la saggezza e modestia di tanti altri personaggi di Saramago. Certo fa pensare a cosa sarebbe successo a Saramago se questo primo romanzo gli fosse stato pubblicato subito, avrebbe maturato lo stesso lo stile che lo contraddistinse così nettamente negli anni successivi? I suoi romanzi sarebbero stati ugualmente visionari? Chi lo sa... Saramago non voleva farlo pubblicare come dicevo, lo so che si dovrebbe rispettare la volontà di un autore ma sono contenta che sua moglie Pilar abbia deciso altrimenti.

Per la categoria "gialli" e "casi editoriali" ho letto Il leopardo di Joe Nesbø... bah! Non che sia brutto o noioso ma un po' troppo esagerato. Va bene sorprendere il lettore con un bel rovesciamento nella trama ma il salto mortale carpiato senza mani e senza piedi rischia di essere un po' esagerato. Se si fermava una 100/150 pagine prima gli avrei dato 4 stelle piene, così se ne becca 3, ci vuole senso della misura, anche nei noir.

Veniamo ora a Stella del mattino di Wu Ming 4: T. E. Lawrence ossia Lawrence d'Arabia al culmine della sua fama va ad Oxford per scrivere le proprie memorie, la sua angoscia esistenziale si intreccia con le vite di J.R.R. Tolkien, Robert Graves e C.S. Lewis, a quel tempo poco più di giovani uomini alle prese con il trauma della guerra. Opera di fantasia con solide basi nella realtà, ben scritta e ben congegnata.

Mi è stato regalato da Alessandra Ernesto di Umberto Saba, sono fortunata con gli amici che mi regalano libri e questa è stata l'ennesima conferma. E' la storia di Ernesto, delle sue prime esperienze sessuali e del primo incontro veramente importante, uno di quelli che darà un tono e un colore a tutta la vita successiva e che farà di Ernesto un poeta, anche se ancora non lo è mentre Saba ce ne racconta le vicende. Ernesto che poi è Saba stesso, quel Saba ormai anziano che non riesce a completare questa autobiografia, troppo intensi e fondanti sono quei ricordi lontani. Colpisce la sincerità disarmante con cui Saba racconta di sé, non usa la terza persona e stranamente il testo si fa ancora più intimo, Saba è l'adulto che guarda a quel ragazzo con indulgenza e affetto e tantissima tenerezza. E' un libro musicale, le parole sono un canto e hanno un ritmo bellissimo.. e l'uso del dialetto triestino da ancora più colore e verità. Lo consiglio.

Il colpo di grazia di Marguerite Yourcenaur è una storia vera che lei rende meravigliosamente triste e ambigua. L'episodio che racconta è vero, le viene raccontato e lei lo distilla con la sua penna, facendone un piccolo capolavoro sulla ferocia della guerra e la crudeltà della  giovinezza e dell'amore. Se non è classe questa...

Ho concluso il mese con Ora o mai più di Nadine Gordimer. Scritto in uno stile orale è una sorta di flusso di coscienza in terza persona, a volte si inceppa un po' (non deve essere stato facile tradurlo) mi ha affascinato anche se non totalmente appassionato. E' la storia di una coppia (lui bianco, lei nera) che dopo aver combattuto nella lotta contro l'apartheid, vedono le modifiche e le trasformazioni del Sud Africa con sconcerto e un progressivo senso di allontamento. Inizia con la fine dell'apartheid e finisce l'anno prima dei mondiali di calcio, bello comunque.

Libri letti: 8
Pagine sfogliate: 2.659
Stelle assegnate: 33 (media 4)