sabato 9 marzo 2013

I miei buoni propositi

Nonostante la brevità del mese sono riuscita ad eliminare ben due libri dalla lista dei miei propositi di lettura: Fred Vargas e Doris Lessing. Ho comprato anche un sacco di libri e ne ho pure presi in prestito, insomma sono stata brava nonostante gli impegni e i contrattempi.


Libri letti
  • Tonio Kröger, Thomas Mann
  • La pioggia prima che cada, Jonathan Coe
  • Canale Mussolini, Antonio Pennacchi
  • La principessa di ghiaccio, Camilla Läckberg
  • I quattro fiumi, F. Vargas e Baudoin
  • Oliver Twist, Charles Dickens
  • Un luogo incerto, Fred Vargas
Libri presi in prestito
  • La principessa di ghiaccio, Camilla Läckberg
  • Un luogo incerto, Fred Vargas
  • I quattro fiumi, F. Vargas e Baudoin
  • Racconti londinesi, Doris Lessing
Libri comprati
  • Erri De Luca I pesci non chiudono gli occhi
  • Michela Murgia, Accabadora
  • 1Q84 - volume 3, Haruki Muralami
  • Venuto al mondo, Margaret Mazzantini
Libri regalati
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Libri in lettura
  • Racconti londinesi, Doris Lessing
Ho cominciato il mese con Tonio Kröger di Thomas Mann: libro scelto per la sfida a tema di Anobii, questo mese era libertà.
Mi è piaciuto e mi ha incuriosito per la forte componenete autobiografica... Sull'attintenza al tema mi sembra che Tonio scelga di essere libero seguendo le proprie inclinazioni, allo stesso tempo però paga questa libertà con un senso di estraniamento verso gli altri... ci devo ancora riflettere ma è stato davvero interessante.

La pioggia prima che cada di Jonathan Coe mi è piaciuto moltissimo. Se dovessi descriverlo in poche parole direi che è un libro sulla mancanza di amore... è una storia triste ma bella, una donna anziana racconta la propria storia e quella di altre tre donne (sua cugina, la figlia e la nipote di questa) su delle audiocassette, si rivolge alla più giovane anche se poi la storia verrà ascoltata dalla figlia della propria sorella, la tragedia della anaffettività materna è raccontata con garbo e senza compiacimenti di sorti, anche le difficoltà della omosessualità femminile nell'immediato dopo guerra è tratteggiata con grazia, ve lo consiglio.

Leggendo Canale Mussolini di Antonio Pennacchi mi è venuto in mente Calvino quando, ai tempi in cui scrisse "Ultimo viene il corvo", teorizzava una narrativa partigiana che creasse dei "racconti intorno al fuoco" per narrare l'esperienza della guerra contro i fascisti. Usare quindi una cifra letteraria poetico-fiabesca per dare conto di esperienze dolorose e, a volte, indicibili. Pennacchi fa proprio questo: racconta la bonifica delle paludi pontine e il trasferimento di migliaia di famiglie dal nord Italia, secondo i meccanismi del racconto orale e del mito familiare. Come scrive nella prima pagina la famiglia del libro non esiste, non esiste nessuna famiglia a cui siano capitate tutte le cose che racconta ma è anche vero che a un sacco di famiglie, alcune delle cose che narra, sono capite eccome.

Fortunatamente ho preso in prestito La principessa di ghiaccio di Camilla Läckberg: davvero pessimo. L'autrice si preoccupa più di far fidanzare la protagonista che di risolvere il delitto. Superficiale in tutto: nella costruzione del mistero, nella psicologia dei personaggi, nelle trame secondarie... è evidente inoltre che aveva già in mente di scrivere il seguito, nel complesso molto deludente.

Mi sono rifatta con I quattro fiumi di F. Vargas e Baudoin. Adamsberg diventa fumetto e perde poco o nulla del suo fascino, frutto della collaborazione tra Vargas e il disegnatore Baudoin è una tipica indagine del vaghissimo commissario parigino con in più dei bei disegni.

Che dire su Oliver Twist di Charles Dickens? Cominciamo dalla trama: Oliver è un orfanello che fugge a Londra dove si imbatte in una banda di ladri che cercano di farlo diventare un delinquente, lui fugge si imbatte in un uomo buono che lo protegge ma la banda di ladri lo rapisce di nuovo, tenta di farlo diventare un ladro ma lui viene ferito, soccorso da quelle che stavano per diventare vittime del furto trova finalmente una casa. Nel frattempo si scoprono le sue origini, legami di parentela inaspettati e un futuro luminoso. I buoni vincono, i cattivi vengono puniti, ma aldilà dell'incredibile fortuna del piccolo orfano quello che colpisce è il sarcasmo e l'ironia con cui Dickens descrive chi si occupava dei poveri nell'Inghilterra di quel tempo e la vividezza con cui descrive gli ambienti sordidi della povertà e del malaffare. Era un cinico che perseguiva il lieto fine e una penna eccelsa.

Ho concluso il mese con Un luogo incerto di Fred Vargas: un'altra storia della serie di Adamsberg, una certezza, mai deludente.

Libri letti: 7
Pagine sfogliate: 2.198
Stelle assegnate: 26 (media 3,7)