venerdì 16 dicembre 2016

Casa

Titolo: Casa
Autrice: Marilynne Robinson
Editore: Einaudi
Anno: 2011 (edizione originale 2008)
Traduzione: Eva Kampmann
Curiosità: è il secondo volume della trilogia su Gilead
Stelle: 5 su 5
Pagine: 330
In due parole: una sorella tornata suo malgrado a casa, il ritorno del fratello perduto e dolente, il loro vecchio padre fragile e indifeso


Siamo ancora a Gilead, Glory è tornata suo malgrado a casa, in fuga da un tradimento troppo doloroso da confessare, si prende cura del padre, l'anziano e malato reverendo Boughton. La loro è una famiglia unita ma con un dolore difficile da sopportare, l'estraneità che poi diventerà fuga e lontananza di uno dei fratelli Jack. Lo stesso su cui si dilunga John Ames nel romanzo precedente a questo. I due racconti sono pressoché contemporanei, leggermente sfalsati e altrettanto commoventi. Glory ha quasi 40 anni, è sola e i sogni che aveva da ragazza non diventeranno mai reali, Jack è un uomo angosciato che vive con dolore la sua condizione di emarginato, il padre reverendo intuisce il loro dolore ma è troppo debole per riuscire a lenirlo e riesce a malapena a sopportarlo. C'è anche il reverendo John Ames ovviamente e Lila e il loro figliolo Robert, e ci sono sullo sfondo ma non marginali le prime manifestazioni del movimento contro la segregazione razziale. E' un romanzo capace di raccontare un'epoca ma non è affatto un romanzo corale, anzi è estremamente intimista.