domenica 12 febbraio 2017

Le tre figlie di Eva


Titolo: Le tre figlie di Eva
Autrice: Elif Shafak
Editore: Rizzoli
Anno: 2016 (edizione originale 2016)
Traduzione: Daniele A. Gewurz e Isabella Zani
Stelle: 3 su 5
Pagine: 443
In due parole: una donna adulta ricorda il suo passato in sospeso tra oriente e occidente


Peri vive ad Istanbul, è sposata, ha tre figli e fa parte della ricca borghesia turca, la sua vita scorre tranquilla fino a che un'aggressione non fa riemergere una serie di ricordi. Poco più che ventenne Peri era studentessa ad Oxford, era amica di Shirin e di Mona. Insieme rappresentavano un terzetto assai rappresentativo, tutte e tre di cultura islamica una Shirin era atea convinta, Mona credente senza rinunciare alla propria libertà e dignità, Peri invece piena di dubbi a metà tra l'ateismo intransigente del padre e la fede altrettanto intransigente della madre. Le contraddizioni e i dubbi di Peri hanno radici lontane, risalgono alla sua infanzia, a tragedie familiari, sono in fondo lo specchio delle contraddizioni della Turchia, sempre in bilico tra oriente e occidente, tra religiosità e laicismo, tra tradizione e innovazione... Ad Oxford Peri conoscerà un professore che le aprirà il mondo ma vivrà anche una crisi profonda, crollerà e crollando farà del male anche ad altre persone... Durante la cena che segue alla sua aggressione (il libro è diviso tra un presente che si snoda in poche ore e un passato molto più lungo in cui viene ripercorsa infanzia e giovinezza della protagonista) Peri riuscirà a fare i conti con il proprio passato e a trovare un nuovo inizio... forse.

Forse non il libro migliore tra quelli che ho letto di Elif Shafak, ma è comunque ben costruito e ben scritto, Shafak è brava a cogliere sentimenti e sfumature e i suoi personaggi sono sempre credibili. In questo romanzo il personaggio più completo è Peri (anche se il più contraddittorio), le due amiche Shirin e Mona e il professore Azur sono appena accennati, ma alla fine la storia regge ed affascina.