mercoledì 24 maggio 2017

La strada di Swann

Titolo: La strada di Swann
Autore: Marcel Proust
Editore: Einaudi
Anno: 1978 (edizione originale 1913)
Traduzione:  Natalia Ginzburg
Stelle: 4 su 5
Pagine: 543
In due parole: lo scorrere del tempo, la nostalgia dell'infanzia e dell'innamoramento

E' questo un libro impegnativo, non solo perché è il primo di una lunga serie (Alla ricerca del tempo perduto è composto infatti da 7 volumi), non solo per la costruzione delle frasi (piuttosto lunghe e complesse), non solo per la volatilità della trama (si va avanti indietro nel tempo e nello spazio, con salti improvvisi) ma perché quello che Proust racconta è appunto una roba impegnativa: il tempo senza tempo dell'infanzia, fatto di assolute gioie ed assolute tragedie; il tempo senza futuro dell'amore, fatto esclusivamente del qui ed ora tutto il resto è solo attesa. E' un racconto di memorie sulla propria infanzia che ha al suo interno un romanzo sulla passione che un uomo ricco - Swann appunto - e ben introdotto prova per una cocotte alla fine della carriera. L'amore di Swann per Odette è a tratti incomprensibile, sembra che sia più importante per il protagonista amare e provare una passione a tratti dolorosa, che la persona a cui questo amore è votato. Come incomprensibile, o meglio estranea, risulta la società francese del tempo, con la rigida divisione in classe e il gran numero di persone oziose che vivevano di rendita: non sono in molti a lavorare nel mondo di Swann e di Proust e forse è proprio la noia a far sì che Swann si perda in un amore tutto sommato poco memorabile.