Titolo:
Amy e Isabelle
Autrice:
Elizabeth Strout
Editore:
Fazi Editore
Anno: 2000 (edizione originale 1998)
Traduzione: Martina Testa
Stelle:
4 su 5
Pagine:
350
In due parole: il complicato rapporto tra madre e figlia raccontato con pacatezza ed empatia
Questo è un libro di una pacatezza straordinaria. La storia si dispiega lentamente e Strout si prende tutto il tempo necessario a raccontarci i personaggi, le loro vicessitudini, i loro sentimenti, i perché e i come li hanno portati fin lì. Amy e Isabelle sono rispettivamente figlia e madre, Amy ha 16 anni e Isabelle - che l'ha avuta giovanissima - ne ha circa 33. Il rapporto tra di loro è un normale rapporto madre-figlia, di dipendenza reciproca e di progressiva lontananza, Amy sta crescendo e presto diventerà per la madre una quasi sconosciuta, Isabelle invece invecchia suo malgrado persa in fantasie impossibili e con segreti che sua figlia non conosce e neanche immagina. Un episodio cruciale all'inizio dell'estate farà crollare i loro equilibri e dovranno entrambe ricominciare la loro vita in qualche modo, abbandonarsi il passato alle spalle e immaginare un nuovo futuro. E' un percorso doloroso, Strout è straordinaria nella sua capacità di farci sentire veri e concreti i sentimenti delle protagoniste e di chi le circonda, è un libro lento come la lunga estate in cui è ambientato, è un libro sconfortante nel suo prendere atto della sostanziale incomunicabilità tra madre e figlia, ma è anche un libro ottimista e sì pieno di speranza.