venerdì 23 luglio 2021

Se l'acqua ride

Titolo: Se l'acqua ride
Autore: Paolo Malaguti
Editore: Einaudi
Anno: 2020
Curiosità: candidato al Premio Campiello
Stelle: 4 su 5
Pagine: 183
In due parole: un bambino diventa grande sull'orlo di un mondo che scompare

Ambientato nel 1966 tra il Brenta e Venezia narra la storia di Gambeto tra l'estate precedente il suo ultimo anno di scuola e quella successiva, con qualche strascico negli anni a venire. Lo incontriamo il primo giorno di scuola, dopo aver passato un'estate a fare il mozzo sulla barca del nonno insieme al padre, lo accompagniamo fino alla conclusione della terza media, quando passerà l'estate a fare il marinaio al nonno, che il padre nel frattempo ha trovato lavoro in fabbrica. Diventa così testimone della perdita progressiva di mestieri antichi, quello del barcaro appunto diffusa in tutto il delta del Po' ma anche altri lavori collegati (l'indotto come si direbbe ora), soppiantati dai mezzi moderni e da concezioni diverse della vita e del lavoro. Una perdita non solo di lavori, ma di tradizioni, di parole, di saperi ormai in parte scomparsi. Gambeto ama quel mondo, vorrebbe fare il mestiere di nonno Caronte ma non potrà esaudire questo desiderio. Malaguti delinea con grande delicatezza i sogni, i desideri e le paure di Gambeto, il suo rapporto con la scuola (dove deve parlare e pensare in una lingua diversa), i piccoli segnali di benessere man mano raggiunti (il bagno in casa, la televisione, la vespa), insomma l'arrivo della modernità... lasciamo Gambeto che è ormai grande, costretto suo malgrado a lasciare dietro di sé il mondo del nonno.