lunedì 13 dicembre 2021

Veniva da Mariupol

Titolo: Veniva da Mariupol
Autrice: Natasha Wodin
Editore: L'Orma
Anno: 2018 (edizione originale 2017)
Traduzione: Marco Federi Solari, Anna Ruchar
Curiosità: su Mangialibri trovate una sua intervista molto interessante
Stelle: 4 su 5
Pagine: 380
In due parole: la ricostruzione dolorosa e meticolosa di un pezzo della propria storia, tra il rimpianto per quello che si è perduto e il dolore per quello che è stato

 

Natasha Wodin è una scrittrice tedesca di origini ucraine, i suoi genitori vennero deportati in Germania come forza lavoro durante la seconda guerra mondiale - da Mariupol appunto - e vi rimasero anche dopo la fine della guerra. La madre si suicidò quando era ancora una bambina ed è sempre rimasta un mistero per lei, fino a quando facendo ricerche su Internet non si imbatte in un sito in cui trova una piccola traccia... Inizia così un viaggio a ritroso nel tempo, ricostruendo pian piano la storia di sua madre, ricostruisce la storia della propria famiglia, di una città e di una nazione intera. Coinvolgente e commovente, in questo libro Wodin continua la ricerca storica e identitaria di altri suoi testi, utilizzando fonti documentali, ricostruendo pazientemente e anche inventando a volte, con grazia e amore riporta in vita non solo sua madre ma anche quella delle migliaia di persone che hanno vissuto vicende analoghe.