Titolo: E Johnny prese il fucile
Autore: Dalton Trumbo
Editore: Bompiani
Anno: 2022 (edizione originale 1939
Traduttrice: Milli Graffi
Curiosità: nel 1971 ne è stato tratto un film scritto e diretto dallo stesso Dalton Trumbo
Stelle: 5 su 5
Pagine: 235
In due parole: l'orrore della guerra e l'ipocrisia verso i reduci raccontati con la storia di un solo uomo
Joe è un giovane statunitense che combatte nella prima guerra mondiale e viene ferito in maniera irreversibile: perde entrambe le braccia e le gambe e il suo volto è devastato, è quindi sordo e cieco e privo di olfatto. La sua vita esteriore è inesistente ma la sua vita interiore è ineusarabile. Usa tutte le sue risorse per entrare in contatto con il mondo esterno e non impazzire, ricorda il suo passato e ragiona sul suo presente. Quando finalmente riesce a stabilire un contatto (grazie all'alfabetro Morse che batte attraverso i movimenti del capo) le sue richieste non esaudite lo fanno ripiombare nella solitudine e nel buio.
Un libro (e anche un film) contro la guerra e la sua brutalità e barbarie, scritto da un intellettuale che finì anche in galera durante il maccartismo, un libro che durante la seconda guerra mondiale venne tolto dalla circolazione per poi tornarci solo nel 1945. Imprescindibile.
