Titolo: L'età straniera
Autrice: Marina Mander
Editore: Marsilio
Anno: 2019
Curiosità: candidato Premio Strega 2019
Stelle: 3,5 su 5
Pagine: 206
In due parole: due adolescenti agli opposti ma non totalmente estranei, segreti ben custoditi, la fatica di crescere
Leo è bravo a scuola anche se studia il minimo, fuma erba e un po' la spaccia ma senza rischiare troppo, è molto solo, senza amici, senza fidanzata, gli pesa la verginità e ma soprattutto la morte del padre: suicida, annegatosi in mare ormai cinque anni fa. Nella sua esistenza da figlio unico viene catupultato Florin, romeno, sbandato, solo, costretto a prostituirsi che la madre di Leo decide di ospitare e di provare ad aiutare. Questa è quindi il punto di partenza di una storia che viene raccontata da Leo in prima persona e che dura l'arco di un estate, Leo come Florin parla nel sonno, anzi urla per via di sogni troppo vividi e angoscianti, ma Leo ha un sacco di parole mentre Florin ne ha poche che l'italiano lo conosce poco e male. Nessuno potrebbe essere più agli antipodi di questi due, nessuno potrebbe essere più vicino, tra loro si instaura una sorta di fratellanza, un legame, se durerà o meno non si può sapere ma si può sperare.
Non so quanti siano davvero gli adolescenti capaci di scrivere e ragionare come scrive e ragiona Leo ma la storia comunque scorre, Leo e Florin sono due angosce che si incontrano e provano a fare un pezzo di strada insieme.