sabato 13 febbraio 2016

L'Avversario

Titolo: L'Avversario
Autore: Emmanuel Carrère
Editore: Adelphi
Anno: 2000 (edizione originale 2013)
Traduzione: Eliana Vicari Fabris
Curiosità: dal libro è stato tratto un film nel 2002, L'Avversario con Daniel Autetil
Stelle: 4 su 5
Pagine: 169
In due parole: una storia talmente assurda e irreale che poteva solo essere vera


Agli inizi del 1993 Jean Claude Romand uccise la moglie, i due figli piccoli, i genitori e tentò di uccidere anche la ex amante prima di tentare il suicidio lui stesso. Soccorso e salvato, quella che sembrava una tragica fatalità si trasformò ben presto in una storia inquietante. Per quasi 20 anni quest'uomo aveva mentito metodicamente a parenti, amici e conoscenti, inventandosi una carriera fittizia, successi e conquiste senza che nessun sospettasse mai di nulla. Carrère ne racconta la storia, senza enfasi, interrogandosi non tanto sul perché una persona sceglie di rinchiudersi in una tale rete di bugie e omissioni, quanto sul come possa aver resistito tutti quegli anni. Romand usciva da casa regolarmente tutte le mattine per andare a lavorare, faceva anche dei viaggi di lavoro per partecipare a convegni e seminari, come riusciva a passare il tempo in queste ore in cui era in una sorta di limbo? Come poteva mantenere la propria identità quando i 3/4 dei fatti che la componevano era falsa e inventata? Non sono domande a cui è facile dare risposta, Carrère sa  bene che è impossibile e neanche ci prova, prova ad interrogarsi sul perché ha sentito il bisogno di raccontarla e forse lo trova nello stupore per come Romand ha potuto sopportare il vuoto che lo circondava mentre si trovava lontano da coloro a cui mentiva.