giovedì 25 febbraio 2016

Un pezzo da galera

Titolo: Un pezzo da galera
Autore: Kurt Vonnegut
Editore: Rizzoli
Anno: 1979 (edizione originale 1981)
Traduzione: Pier Francesco Paolini
Stelle: 4 su 5
Pagine: 210
In due parole: dalla tessera del partito comunista a dirigente discografico, passando per Norimberga, lo scandalo Watergate e senza farsi mancare un po' di prigione



Prima di diventare il massimo dirigente della divisione discografica di una delle maggiori multinazionali degli Stati Uniti d'America Walter F. Starbuck è stato (in ordine inverso): un galeotto, coinvolto nello scandalo Watergate in qualità di consigliere di Nixon, delatore nell'ambito della caccia alle streghe di McCarthy, dipendente pubblico, uno degli organizzatori logistici del processo di Norimberga, iscritto al Partito Comunista d'America, studente di Harward, figlioccio di un miliardario e figlio di un autista e di una cuoca ucraini. Tra i tanti fatti meravigliosamente inventati da Vonnegut, nel passato di Starbuck troviamo due cose vere (oltre naturalmente ai fatti storici più conosciuti): il massacro di un gruppo di scioperanti e la figura di un sindacalista storico, sullo sfondo la condanna a morte di Sacco e Vanzetti. Riassumere la trama di questo romanzo è pressoché impossibile, ma è una trama divertente, ironica, a tratti surreale, scorrevole e coerente. Starbuck è, per sua stessa ammissione, un uomo mediocre oppure no, è solo impotente. Vonnegut ci racconta una storia da ridere, ma sotto sotto fa appello alla nostra capacità di indignarci: questo è quello che successo, vi sembra una bella cosa? Vi state indignando? Come potete averlo ignorato fino ad ora?