sabato 21 maggio 2016

La scelta di Sophie

Titolo: La scelta di Sophie
Autore: William Styron
Editore: Mondadori
Anno: 1976 (edizione originale 1990)
Traduzione: Ettore Capriola
Curiosità: da questo libro è tratto il film omonimo di Alan J. Pakula con Meryl Streep
Stelle: 3 su 5
Pagine: 619
In due parole: un aspirante scrittore, una giovane donna scampata dai campi di concentramento tedeschi, un uomo affascinante e brillante

New York 1947, Stingo è un giovane aspirante scrittore, per potersi dedicare al suo romanzo si trasferisce in una nuova stanza e tra i nuovi coinquilini conosce Sophie e Nathan: una coppia affascinante con cui stringe un rapporto molto intenso. Sophie è polacca, miracolosamente sopravvissuta ad Auschwitz si è trasferita negli USA, dove conosce Nathan di cui si innamora. Nathan è un uomo affascinante, dice di essere un biologo alle prese con ricerche molto importanti. Il cameratismo, l'affinità tra i tre è però spesso turbata da Nathan, geloso in maniera ossessiva e pericolosamente fragile, soffre di gravi turbe psichiche e niente di quello che racconta è vero, ben presto in una spirale autodistruttiva si arriverà alla tragedia finale. Dei tre il personaggio più compiuto e affascinante è Sophie, i suoi sensi di colpa da sopravvissuta, l'immensa tragedia che si porta dietro, le sue sofferenze... sono la parte più riuscita del romanzo. Non a caso nel film di Pakula è Sophie il fulcro del racconto. Nathan è piuttosto odioso, la sua gelosia è offensiva, la sua arroganza sembra una posa. Stingo, il narratore, si compiace un po' troppo nel raccontarci delle sue vicissitudini e le parti sulla sua frustrazione sessuale sono piuttosto irritanti oltreché piuttosto maschiliste. Anche alcuni tratti di Sophie e di Nathan lasciano perplessi, da questo punto di vista la riduzione operata da Pakula ha giovato alla storia.
Nonostante questi difetti però il personaggio e la storia di Sophie emergono in maniera prepotente, l'orrore che ha dovuto subire, il suo dolore, le terribili sofferenze sue, degli ebrei, delle popolazioni assoggettate dai nazisti, hanno una qualità di autenticità e profondità che il resto del romanzo raggiunge raramente. E' curioso come un romanzo tutto sommato mediocre, riesca a riscattarsi e a diventare indimenticabile grazie ad un solo personaggio.